Entro due generazioni non ci sarà più acqua

È lo scenario elaborato da oltre 500 ricercatori di tutto il mondo che da Bonn, dove sono riuniti in una conferenza, lanciano un appello per un uso più razionale dell’acqua, nella convinzione che sia possibile evitare la crisi.
Nell’appello, chiamato ‘Dichiarazione di Bonn’ perchè rilasciato al termine della conferenza sull’acqua nell’Antropocene che si è tenuta nella città tedesca, i ricercatori rilevano che «la crisi dell’acqua è del tutto evitabile» in quanto si deve «solo ad una cattiva gestione di questa risorsa essenziale e insostituibile».
L’attività umana gioca un ruolo centrale nel sistema idrico globale. Innumerevoli azioni errate individuali si sommano e si riflettono su cambiamenti globali. In questo modo, gesto dopo gesto, l’uomo ha cambiato drasticamente la portata dei fiumi, delle riserve sotterranee d’acqua, alterato la qualità dell’acqua e danneggiato gli ecosistemi acquatici. Con le attuali conoscenze, sottolineano i ricercatori, non è possibile prevedere esattamente quando il limite planetario sarà superato. Se si arriverà a quel punto, secondo gli esperti, «si potrebbero innescare cambiamenti irreversibili con potenziali, catastrofiche conseguenze».
Ma tutto ciò può essere ancora evitato, avvertono i ricercatori, che hanno elaborato sei raccomandazioni: potenziare la ricerca sul sistema idrico globale; elaborare una sintesi delle attuali conoscenze sul sistema acqua per migliorarne la protezione; formare la prossima generazione di ricercatori specializzati nel settore idrico; intensificare il monitoraggio dell’acqua; preferire soluzioni basate sulla salvaguardia degli ecosistemi a costosi interventi strutturali; stimolare l’innovazione nella gestione dell’acqua.
L’aumento dell’approvvigionamento idrico e dei servizi igienico-sanitari hanno consegnato indubbi benefici per le persone di tutto il mondo, ma ora, sottolineano i ricercatori c’è un altro, eguale bisogno pressante: arrivare a una gestione dell’acqua basata sul rispetto degli ecosistemi

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