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Entro fine mese il decreto attuativo sui contratti di disponibilità

Entro poche ore, al massimo per la serata di mercoledì 30 settembre, verrà emanato il decreto ministeriale salva-precari circa rivolto a circa 18.000 supplenti che lo scorso anno firmarono una supplenza annuale e che quest’anno sono rimasti senza lavoro a seguito dei tagli agli organici. Dopo la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale mancava solo l’ultimo atto: ai sindacati è stato garantito, durante l’incontro tenuto al ministero dell’Istruzione il 28 settembre, che entro la fine del mese il decreto con, allegati, i moduli per la domanda verranno resi noti.
Nella versione finale del testo potrebbero esserci alcune modifiche: le organizzazioni sindacali hanno infatti segnalato ai tecnici del Miur che i “paletti” alzati sinora da viale Trastevere per accedere agli ammortizzatori sociali sono davvero troppo alti. Così nella lista, sinora comprendente tutti coloro, oggi disoccupati, che abbiano insegnato lo scorso anno con nomina annuale o fino al 30 giugno, hanno chiesto di aggiungere anche altre tipologie di supplenti: ad iniziare da quelli che nel 2008/09 hanno lavorato ma che erano inseriti con riserva perché ancora privi del titolo necessario e che abbiano sciolto la riserva quest’anno. Come anche “sia i docenti che hanno perso il ruolo acquisito nel precedente anno scolastico – spiega la Gilda – in seguito a ricorsi sia coloro che hanno ottenuto il ruolo solo giuridicamente dal 01.09.2009, ma che raggiungeranno la sede di servizio solo in data 01.09.2010”.
I sindacati hanno inoltre espresso le loro perplessità per tutti i precari storici, da diversi anni inseriti nella graduatoria ad esaurimento, che lo scorso anno a seguito della situazione di esubero della propria classe di concorso si dovettero accontentare di lavorare con le supplenze breve. I casi sarebbero tutt’altro che sporadici. E questo, paradossalmente, potrebbe essere un problema visto che i finanziamenti che andranno a disposizione dei precari hanno un limite. Su quest’ultimo punto, comunque, “l’amministrazione ha dichiarato l’impossibilità di intervenire con immediatezza sul decreto, ritenendo tuttavia praticabile – ha detto sempre la Gilda – la presentazione di emendamenti successivi”. 
Gli interessati avranno solo 10 giorni di tempo per presentare la domanda.
Alessandro Giuliani

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