Un uomo sicuramente fuori dal comune, un intellettuale raffinato e colto, ma pure un politico onesto, schietto, leale e un professionista serio e dalla deontologia ferrea: Enzo Trantino, avvocato e deputato al Parlamento italiano, è scomparso oggi all’età di 90 anni nella sua casa di Catania.
Tutti i giornali della città lo ricordano con uguale testimonianza di affetto e di stima, riandando indietro nel tempo, dalle origini in quella Licodia Eubea dedita al grano, al foro di Catania, dai primi comizi all’interno dello schieramento Monarchico alla nomina, poco più che trentenne, a deputato nazionale nelle file del Movimento sociale italiano fondato alla fine della Seconda guerra da Giorgio Almirante e altri reduci da Salò. Sottosegretario al ministero degli Affari esteri e deputato per nove legislature, è stato anche presidente della commissione d’inchiesta sull’affare Telecom Serbia, su cui tuttavia quasi mai si intratteneva.
Uomo di grande spessore morale, Trantino è stato sempre coerente con le sue scelte politiche e ideali, non rinnegando mai, come è descritto nel suo ultimo libro curaro da Valerio Musumeci, “Negli occhi di Enzo. Conversazione sul Novecento e oltre con l’avvocato Enzo Trantino”, Bonfirraro Editore, un solo battito della sua brillante carriera di politico e di professionista del foro, di uomo libero e soprattutto fedele alla sua idea che con tutte le sue capacità ha difeso. Appassionato di democrazia e di libertà, nel suo carnè annoverava amicizie, stime e lusinghe da ogni angolo della politica italiana e non solo.
Stimato da Giorgio Almirante, quando si trattò di passare il testimone della dirigenza del partito, Trantino schivò l’incarico, pur essendo fra i più preparati uomini di quella destra e soprattutto fedele amico del “Segretario” e stimatissimo da donna Assunta, la moglie di Almirante. E questa scelta è pure da noi testimoniata, quando chiedemmo alla signora Assunta, nella primavera del 2016, un suo parere attorno all’uomo e al politico.
Uomo onesto e franco, come ha sempre dimostrato di essere, Enzo Trantino, lascia una eredità di intellettuale “saggio” e irreprensibile, come documentano fra l’altro i suoi interventi sul quotidiano La Sicilia di Catania, nella rubrica settimanale: “Lettere a me stesso”, mentre personalmente lo ricordiamo per il calore e l’amicizia che ci ha regalato senza mai chiederci nulla, e introducendoci persino presso personalità illustri per la stesura di un nostro saggio pubblicato da Marsilio e che senza di lui sarebbe stato molto più povero.
Amante di teatro, anche da giovane partecipò alla vita culturale e artistica catenese, non facendo mai mancare il suo apporto di intellettuale e di scrittore, di amante delle lettere e del buon governo.
Con la sua scomparsa, viene meno non solo un punto di riferimento importantissimo per la città di Catania, di cui in qualche modo rappresenta la sua espressione più colta, garbata e signorile, ma anche un esempio di saggezza, spirito critico, senso delle Istituzioni e della professione forense.
I funerali dell’onorevole Enzo Trantino, padre del sindaco di Catania, Enrico Trantino, si svolgeranno il prossimo 7 dicembre alle ore 10 nella Cattedrale di Piazza Duomo a Catania.
Numerosi i messaggi di cordoglio dal mondo politico e istituzionale, che si è unito nel dolore per la perdita di una personalità di spicco del panorama politico e culturale nazionale.