Attualità

Era Covid: scuole pulite grazie ai collaboratori scolastici

Osservando le scuole oggi, in tempo di Covid, forse l’unico elemento positivo è vedere le scuole pulite, o meglio più pulite di prima, disinfettate, igienizzate, in azione protettiva dai contagi del virus Covid-19.
Grande merito si deve attribuire ai collaboratori scolastici, componenti attivi della Comunità scolastica, dei quali si parla poco, ma sono essenziali e preziosi per il regolare e buon funzionamento della scuola.

L’incremento del numero dei Collaboratori sollecitato dall’emergenza pandemica ha apportato nella scuola forze nuove e giovani desiderosi di lavorare e fare ben il proprio dovere, sentendosi parte attiva della Comunità scolastica, quasi veri “azionisti” nell’impresa cooperativa della scuola, che cresce in relazione alla sempre migliore qualità ed efficienza dei servizi.

L’assunzione nei ruoli di nuovi collaboratori provenienti dalle aziende che avevano prima i contratti di pulizia delle scuole ha facilitato il compito di un più attento servizio di pulizia reso urgente delle norme di prevenzione del Covid-19. La loro presenza e la loro qualificazione professionale ha positivamente contagiato il personale in servizio e i nuovi assunti a seguito dell’ampliamento dell’organico dei Collaboratori e si auspica che non resti collegato alla crisi pandemica, ma che il personale assunto resti in servizio nella scuola anche dopo la fase emergenziale della crisi sanitaria.
Nelle scuole di oggi, grazie al Covid, il numero dei Collaboratori è aumentato e tanti lavori si possono portare a compimento con maggiore efficacia.

I genitori che hanno la possibilità di visitare la scuola, in occasione degli Open day, osservano i particolari, la pulizia e l’ordine dei corridoi e delle aule, l’igiene dei bagni, mentre nell’era ante Covid, erano spesso inguardabili, con porte rotte, rubinetti inefficienti, lavandini sporchi e con pesanti incrostazioni di calcare.
Una scuola pulita e accogliente, costituisce un positivo biglietto da visita, una vera carta d’identità che introduce alla qualità e ricchezza di progettualità didattica che il corpo docente mette in atto.

La necessità di coinvolgere i collaboratori nell’azione della scuola, rendendoli informati e participi ai molteplici progetti messi in atto per il miglior bene degli studenti, sollecita una convergente azione di gratificazione per il lavoro svolto ed un costante sostegno per essere più efficienti e diligenti nel servizio.
In un recente corso di formazione per i collaboratori è stata condivisa la domanda “Come facciamo a collaborare se non conosciamo quel che la scuola progetta?”

A questa richiesta si risponde con il gesto, non solo simbolico, di consegnare ai Collaboratori scolastici il Piano Triennale dell’Offerta Formativa, “documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale della scuola” che elaborato dal Collegio Docenti e approvato dal Consiglio d’Istituto.

Nella scuola, comunità educante, questo gesto di attenzione e di coinvolgimento dei collaboratori sollecita il dovere di cooperare, ciascuno per il proprio ambito e settore, alla costruzione dell’azione educativa e formativa, li coinvolge nel sentirsi coprotagonisti nel processo educativo, in quanto “tutti coloro che operano a scuola sono educatori” e testimoni di valori, con l’esemplarità del comportamento, del senso del dovere e del servizio attivo per far crescere la scuola e garantire una specifica identità.

Giuseppe Adernò

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