Ambienti vicini agli inquirenti fanno trapelare che la spinta al suicidio sarebbe stata dovuta ai problemi economici, ma degli studenti raccontano: “Il professore era sicuramente una persona sola. Fa rabbia vedere questo cordoglio quando poi, in realtà, non erano pochi quelli che lo prendevano in giro”.
“Veniva spesso deriso, forse per il fatto che stava sulle sue, che non era uguale alla maggior parte degli insegnanti. Gli studenti se ne approfittavano, ma non è che i suoi colleghi si comportassero meglio. Mi è capitato diverse volte di assistere a scene riprovevoli: una volta, per esempio, si trovava vicino a una macchinetta del caffè insieme ad altri professori; dopo che si allontanò, i due commentarono con supponenza il suo vestiario un po’ trasandato e il suo eloquio che a detta loro non era consono a un professore del liceo classico”.
“Il rispetto – scrive una ragazza su Facebook – non si è avuto prima e per una volta sarebbe giusto essere coerenti fino alla fine. Ci fanno una testa così sulla humanitas ma sono solo nozioni. […] Ora ‘Giovanni nel cuore’, prima tutti con le prese in giro a più non posso. Il falso moralismo è inaccettabile. Dai professori agli alunni che lo deridevano”.
E un altro studente: “Nessuno lo ha mai trattato come gli altri professori, e non parlo solo di noi alunni ma anche dei suoi colleghi che si sentivano superiori perché si vestivano meglio o parlavano un italiano più aulico”.
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