A 30 dalla costituzione di Erasmus, il programma di mobilità studentesca dell’Unione europea, molti giovani, una volta ricevuta la borsa di studio e la destinazione universitaria, non sanno come organizzarsi.
A spiegarlo a Labitalia è Sara Pagliai, coordinatrice dell’Agenzia nazionale Erasmus+ Indire: “Il primo passo è rivolgersi all’ufficio di Relazioni internazionali o Erasmus della propria università o del proprio istituto. L’ufficio fornirà allo studente informazioni su aspetti accademici, come il learning agreement, il riconoscimento dei crediti ecc. e lo metterà in contatto con l’università di accoglienza. Rispetto alla ricerca di un alloggio, ci sono diverse opzioni: è possibile chiedere all’università di appartenenza oppure verificare direttamente la disponibilità delle università di accoglienza, che molti casi hanno strutture convenzionate a prezzi calmierati (case dello studente ecc.)”.
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Inoltre, prosegue, “uno studente può rivolgersi ad associazioni di studenti oppure ottenere indicazioni dal sito delle host institution (hosting) e chiedere informazioni a giovani che in precedenza si sono recati in mobilità nella stessa sede”.
Tra le associazioni la più conosciuta “è la rete Erasmus Student Network (Esn), che ha sezioni locali in tutti i Paesi che partecipano al programma Erasmus+. I suoi volontari forniscono aiuto, guida, informazioni per tutti gli studenti in mobilità. Vi sono poi altre associazioni come Aiesec, Aegee ecc”.
“Comunque -ribadisce la coordinatrice dell’Agenzia nazionale Erasmus+ Indire- prima di arrivare a destinazione è opportuno contattare l’università di destinazione, per gli aspetti amministrativi e accademici. Qualora la ricerca di un alloggio risulti ancora difficile si consiglia di prendere contatto anche con Esn, che attraverso al sua struttura territoriale fornirà i contatti utili nel paese di arrivo”.
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