Un progetto davvero interessante: alcuni bambini spagnoli sono stati protagonisti di una esperienza di mobilità all’estero, una sorta di “baby Erasmus”. Questi sono arrivati a Bologna lunedì mattina, 8 aprile, e sono rimasti fino a venerdì 12 aprile.
Si tratta, come riporta Il Corriere della Sera, di quattro bambini e quattro bambine spagnoli della Escuela de Educación Infantil La Julianita della città di Aracena, nella provincia di Huelva. Durante questa settimana i baby studenti Erasmus sono stati accompagnati da un genitore ciascuno e da tre insegnanti, hanno soggiornato in hotel e hanno partecipato alle attività organizzate da una scuola dell’infanzia bolognese.
“È un progetto importante e innovativo che mette in dialogo i servizi, le famiglie e i bambini accomunati da un’idea di Europa che collabora e investe su un futuro di convivenza e sviluppo sociale”, sottolinea l’assessore alla Scuola del Comune Daniele Ara che li ha accolti alla festa di benvenuto, tra canzoni, striscioni e coroncine di fiori realizzate a mano.
Bologna e Aracena stanno stringendo una collaborazione all’interno del programma Erasmus+, un esperimento che fa da apripista per i bambini e le bambine di questa fascia d’età. Per ora Bologna accoglie, ma la speranza è che poi si possa sviluppare il progetto in un vero e proprio scambio culturale, portando i bambini bolognesi in Spagna.
Un’occasione di confronto e arricchimento per gli adulti, genitori e insegnanti, che hanno la possibilità di conoscere altri modelli educativi; per i bimbi di costruzione di relazioni, oltre i limiti della lingua (che si annullano in fretta), nel gioco libero, nelle attività ludiche, creative e artistiche proposte, nella lettura di libri per l’infanzia in italiano e in spagnolo.
Le famiglie e le educatrici hanno preparato un programma ricco e stimolante per i loro ospiti. Martedì mattina per esempio hanno partecipato a una passeggiata naturalistica nel parco; nel pomeriggio gli insegnanti hanno visitato la Children’s Book Fair. Il giorno dopo hanno assistito a uno spettacolo al teatro, poi un giro per il centro storico a conoscere i monumenti principali, la Sala Borsa, la biblioteca dei bambini in via Sant’Isaia e un picnic nel cuore della città. Venerdì una grande festa di arrivederci.
“Queste prime giornate stanno andando benissimo – ha detto prima della fine dell’esperienza Alessia Cingolani, pedagogista, responsabile dei progetti internazionali area Educazione del Comune – bimbi, insegnanti e famiglie spagnoli stanno apprezzando molto i nostri spazi esterni. I bambini hanno giocato insieme come se si conoscessero da sempre con le carriole, nella sabbiera, negli orti; si parlano in italiano e in spagnolo, si capiscono con grande spontaneità. Ci hanno già invitati in Spagna e speriamo di poter realizzare questo scambio”.
L’obiettivo è far crescere le esperienze di Erasmus+, magari coinvolgendo altre scuole e altri bambini nei prossimi anni scolastici. Già si sono avviate iniziative formative all’estero per il personale scolastico, educatori, educatrici, pedagogisti grazie ad alcuni bandi vinti dal Comune e completamente finanziati dal programma Erasmus+. “Siamo molto impegnati in un lavoro che metta al centro il concetto di educazione democratica europea”, spiega Cingolani. Un gruppo di insegnanti bolognesi dei nidi e delle scuole dell’infanzia a breve partirà per la Svezia.
I numeri degli studenti che vanno all’estero Erasmus con sono cresciuti tantissimo negli ultimi anni: si è tornati alla media di quasi 20 mila l’anno (oltre 720 mila in 35 anni). Con una percentuale altissima, il 98%, per quanto riguarda i fondi Erasmus destinati all’Italia e che Indire è riuscita ad impegnare. Ma Erasmus è aperta anche agli adulti, da formare e da specializzare. Anche questi dati sono di assoluto successo: nel 2023 i docenti e gli educatori che hanno aderito al programma Erasmus sono stati oltre 2.300. Ne abbiamo parlato con Cristina Grieco, presidente Indire, margine della presentazione del Rapporto Indire su Erasmus+, svolta a Roma il 6 febbraio nella sala Capitolare del Senato.
Anche i docenti possono partecipare all’Erasmus ha ricordato Grieco ai microfoni della ‘Tecnica della Scuola’ e ciò “rappresenta un’opportunità non solo per conoscere la lingua, ma pure per condividere le esperienze di accoglienza e di organizzazione scolastica e didattica, la piattaforma transnazionale che coinvolge i docenti”.
Secondo la presidente Indire quella di andare all’estero è “un’occasione di straordinaria importanza, anche per uscire dalle proprie aule, soprattutto quelle più isolate. È una finestra sul mondo, un’opportunità per conoscere scuole distanti migliaia di chilometri tra loro in chiave di cittadinanza europea”.
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