Amaro Natale per il Programma Erasmus, per gli studenti del Regno Unito e per coloro che pianificavano di recarvisi: il governo britannico e l’Unione Europea hanno annunciato proprio poche ore prima della chiusura festiva dei lavori la cancellazione del programma reciproco, il Regno Unito ha infatti deciso di non partecipare al programma e quindi le trattative sono state interrotte. Seppure il premier britannico Boris Johnson avesse promesso che il Regno Unito sarebbe rimasto parte di Erasmus, ha successivamente dichiarato che questo avrebbe causato uno svantaggio finanziario per il paese, sostenendo che sarebbe maggiore e quindi svantaggioso il numero di studenti europei che vorrebbe studiare nel Regno Unito rispetto al contrario. Pertanto, gli studenti britannici, circa 15.000 all’anno in mobilità verso altri Stati europei, non potranno più studiare nelle università europee con i finanziamenti Erasmus+ a partire dal 2021 e nemmeno gli studenti dell’UE potranno recarsi nel Regno Unito. L’UE aveva offerto alla Gran Bretagna l’accesso all’intero programma per sette anni, in cambio di una tassa che sarebbe stata calcolata sulla base del PIL, tuttavia l’interesse maggiore per i britannici era la partecipazione alle attività di istruzione superiore, come lo scambio di buone pratiche da parte dei manager universitari, che avrebbe permesso alla Gran Bretagna di risparmiare il denaro dei contribuenti, ma non c’era nessun precedente di associazione parziale ad Erasmus+. Non va dimenticato che a cinque anni dalla laurea, il tasso di disoccupazione dei giovani che hanno studiato o si sono formati all’estero è più basso del 23% rispetto a quello di coloro che non hanno svolto alcuna formazione all’estero e secondo l’ultimo rapporto annuale Erasmus+, il Regno Unito è stato sino ad ora tra i primi 5 Paesi per studenti in uscita e in entrata.
Non si sono fatte attendere le reazioni. In risposta, il primo ministro scozzese Nicola Sturgeon ha definito il mancato raggiungimento di un accordo vandalismo culturale. Matt Crilly, presidente dell’Unione nazionale degli studenti scozzesi, ha detto che le borse di studio Erasmus aiutano ad aprire opportunità di studio internazionali a persone che altrimenti non potrebbero permetterselo. In una conferenza stampa, poco prima dell’intervento del primo ministro, il negoziatore capo dell’UE Michel Barnier ha dichiarato che il ritiro del Regno Unito dal programma è stato uno dei suoi rimpianti. Anche il deputato laburista Lloyd Russell-Moyle ha detto in un–Tweet Il Regno Unito guadagna dagli studenti che vengono nel Regno Unito e i britannici guadagnano personalmente dall’andare all’estero. L’ex primo ministro Gordon Brown aveva precedentemente chiesto che il Regno Unito rimanesse parte del programma. Erasmus Student Network (ESN) si rammarica di constatare che il Regno Unito ha scelto di non continuare la cooperazione con l’UE nel programma Erasmus+. Io stesso ho avuto l’opportunità di studiare nel Regno Unito grazie al programma Erasmus+ e mi spezza il cuore vedere che il Regno Unito non sarà più una destinazione Erasmus, ha dichiarato ostis Giannidis, presidente dell’Erasmus Student Network
Il primo ministro britannico propone ora un programma tutto suo, anche se i dettagli non sono chiari, Johnson ha infatti confermato l’intenzione di lanciare un programma nazionale per aiutare gli studenti britannici ad entrare e uscire dall’Europa. Si chiamerà “Turing Scheme”, dal nome del matematico Alan Turing. Secondo Johnson, “Turing Scheme” consentirà agli studenti del Regno Unito di studiare non solo nelle università europee, ma anche nelle migliori università del mondo.
Anche se l’annuncio che il Regno Unito non parteciperà all’Erasmus+ è deludente, siamo lieti che il primo ministro si sia impegnato in un nuovo programma del Regno Unito per finanziare la mobilità globale, ha detto Vivienne Stern, direttore del braccio internazionale del gruppo dei vice cancellieri dell’Università del Regno Unito.
Nessuno di coloro che attualmente è in Gran Bretagna o i britannici che si trovano in Erasmus in Europa interromperà gli studi il 31 dicembre, confermano a Bruxelles, e i beneficiari del Regno Unito possono continuare a usufruire delle sovvenzioni fino alla loro scadenza, anche dopo il 2020. Di conseguenza, fino alla conclusione dei progetti o fino all’esaurimento dei fondi, gli studenti e gli altri partecipanti del Regno Unito possono proseguire la mobilità con altri paesi del programma Erasmus.
Non è ancora chiaro cosa succederà dall’1 gennaio: una delle possibili conseguenze per gli studenti europei che vorranno studiare nel Regno Unito sarà che dovranno chiedere il visto e pagare le rette universitarie senza agevolazioni. Gli studenti irlandesi potranno invece continuare a partecipare al programma Erasmus, in base ad un accordo con il governo irlandese. Il ministro dell’istruzione superiore della Repubblica d’Irlanda Harris ha dichiarato Sono davvero felice che abbiamo l’approvazione del governo per assicurarci che gli studenti dell’Irlanda del Nord possano continuare ad avvalersi dell’Erasmus anche dopo che il Regno Unito lascerà l’UE.
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