Le scuole italiane si pongono al vertice rispetto ad altri Paesi europei per l’alto numero di candidature presentate per la scadenza dello scorso 19 ottobre, quando tutti i paesi europei hanno potuto inviare alle rispettive agenzie nazionali i loro progetti, ispirati ai valori internazionali del Programma Erasmus plus, per aggiudicarsi il finanziamento per l’accreditamento: sono infatti circa 1200 le candidature pervenute all’Agenzia Nazionale Indire, provenienti in maggioranza da singole istituzioni scolastiche e anche da consorzi formati da più scuole.
L’accreditamento
L’accreditamento è un’opportunità a lungo termine per ricevere finanziamenti dalla Commissione Europea per la mobilità di docenti, personale e allievi, che caratterizza il settennio 2021 -2027; prevede che le scuole, ma anche il settore degli adulti (scuole serali, associazioni per la formazione), possano candidarsi al finanziamento europeo per esperienze di mobilità internazionale, ricevendo fondi – in base al posto in graduatoria in cui si troveranno dopo le valutazioni – che potranno essere utilizzati nell’arco del settennio Erasmus. Le scuole di ogni ordine e grado e i consorzi di scuole che riceveranno il grant potranno far partire gruppi di docenti, discenti, staff amministrativo e dirigenti. Poiché il settennio scade nel 2027, coloro che riceveranno il finanziamento potranno programmare partenze, attività didattiche, visite di preparazione e percorsi formativi per i tre/quattro anni scolastici prossimi.
Si è svolta in questi giorni a Firenze la formazione dei circa 100 valutatori delle candidature arrivate all’Agenzia Nazionale per l’accreditamento, che saranno impegnati nelle prossime settimane nel difficile compito di assegnare punteggi, secondo le indicazioni previste nella Guida al Programma Erasmus plus, ai progetti presentati lo scorso ottobre, coordinati da tutor. Al termine di questa procedura sarà stilata una graduatoria, in base alla quale i candidati all’accreditamento riceveranno il finanziamento richiesto, se saranno in posizione utile, in proporzione ai fondi europei a disposizione dell’Agenzia Nazionale italiana.
I fondi del Ministero per il Programma Erasmus plus
All’incontro ha partecipato Sara Pagliai, coordinatrice dell’Agenzia Nazionale italiana Erasmus plus Indire, che ha ricordato ai presenti che il Ministero dell’Istruzione ha allocato 150 milioni di euro del PNRR, che andranno ad incrementare quelli messi a disposizione della Commissione Europea, per dare la possibilità al maggior numero di scuole di accedere alle azioni previste dal Programma Erasmus plus. Il decreto di destinazione di risorse per incentivare scambi ed esperienze formative all’estero per studenti e per il personale scolastico è stato emanato nell’ambito della Missione 4 – Componente 1 – Investimento 3.1 “Nuove competenze e nuovi linguaggi” del Piano nazionale di ripresa e resilienza, finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU. L’investimento del Ministero, per gli anni 2023, 2024 e 2025, è destinato a potenziare le competenze multilinguistiche di studenti e personale scolastico e ad incentivare scambi ed esperienze formative all’estero per studenti e per il personale scolastico, per i progetti di mobilità non finanziati dalle risorse ordinarie del programma Erasmus+ 2021-2027.
Sempre nell’ottica di dare al più alto numero di candidature il finanziamento, ha detto Pagliai, saranno utilizzati anche i fondi che derivano da quanto non spesi durante gli anni della pandemia, quando le mobilità sono state sospese. Per ora si potrà contare su quelli del 2019 e successivamente quelli del 2020. Questi fondi danno respiro alle scuole. L’accreditamento, ha detto ancora la coordinatrice dell’Indire, è sempre più partecipato da parte delle scuole italiane.
Ora per tutte le istituzioni scolastiche che hanno proposto i loro progetti di candidatura lo scorso ottobre ci sarà da attendere l’esito delle valutazioni, che verosimilmente arriveranno intorno alla metà di febbraio 2024, quando chi potrà accedere ai finanziamenti europei, una volta ottenuta l’approvazione del progetto, potrà effettivamente richiedere il grant e potrà cominciare a pianificare le mobilità e le azioni ad esse connesse, vero e proprio volano per potenziare la dimensione internazionale delle scuole italiane.