Il passaggio dal Programma Lifelong Learning che per anni ha finanziato la mobilità di dirigenti, docenti e studenti, ad Erasmus Plus, nel 2014, ha inevitabilmente creato uno shock soprattutto per gli istituti abituati a vincere bandi ed intercettare fondi quasi “per partito preso”. E’ finita l’epoca di scambi una tantum, di classi da un Paese all’altro e bandierine europee nei siti delle scuole solo per segnalare l’evento, raccontare la felicità dei ragazzi e caricare qualche foto di viaggio.
Erasmus Plus è il nuovo quadro di finanziamenti europei che ha inglobato diversi programmi, sia per i giovani (ex Youth in Action) che per le università (Jean Monnet) ma soprattutto per tanti altri soggetti, imprese comprese, che oggi si affacciano con aggressività, più fondi e competenze.
Di fatto è una competizione agguerrita di una lista più lunga di possibili soggetti ammissibili che concorrono al “Quadro Finanziario Pluriennale”. Indispensabile diventa dunque la cd europrogettazione.
E’ necessario lavorare in rete portando avanti nuove idee strutturate e multidisciplinari ed occorre aprirsi verso partenariati anche azzardati che escano dai confini locali. Erika Gerardini, responsabile dell’associazione Jump di Soverato e cofodantrice del primo Centro Territoriale Europeo (CTE) è giornalmente alle prese con assistenza e progettazione in campo di bandi e finanziamenti europei. “Gli istituti scolastici – afferma – possono divenire leader di progetti complessi, coordinando non solo altre scuole europee ma anche imprese e associazioni non profit.
Vero è che innanzi ad una scuola che ha aggiunto risorse al suo sistema introducendo i docenti del potenziamento non sarebbe una cattiva idea creare la figura del “docente progettista” che si dovrebbe occupare e contribuire al fund raising (raccolta fondi per esemplificare) scolastico e all’internazionalizzazione del settore “Istruzione e Formazione”. Quest’anno l’obiettivo per la scuola italiana in questo campo è di porre delle base solide per vivere e portare avanti l’era Erasmus. Per dirigenti e docenti sarà necessario una seria formazione e guardandosi intorno trovare i percorsi formativi migliori.
“Per iniziare ad orientarsi ed entrare nel vivo dell’Europrogettazione – spiega Erica Gerardini – possono essere presi in considerazione week end intensivi ed anche il Sud offre Europrogettisti competenti che propongono occasioni interessanti e meglio contestualizzate”.
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