“Occorre lavorare per realizzare un programma Erasmus degli insegnanti”: serve “una Schengen dei docenti per mettere a confronto le esperienze nei diversi paesi”.
A dirlo è stato il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, incontrando al Miur il suo omologo giapponese, Hiroshi Hase, in vista del G7 che si terrà in Giappone a maggio 2016.
Secondo Giannini, sono maturi i tempi per creare un’area di libero scambio per chi insegna in vista di “una vera collaborazione internazionale”.
A proposito dei docenti italiani, Giannini ha sottolineato che “si sta a cuore lo status dell’insegnante: la riforma della scuola ha tolto i docenti dall’instabilità. Resta però il nodo dello stipendio che è ancora basso, come noi non vorremmo che fosse. Questo è un tema che ci sta a cuore”.
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Durante l’incontro, sono stati tre i temi proposti dalla nazione ospitante per il vertice dedicato all’educazione: competenze, innovazione della didattica e mobilità internazionale.
Il ministro Hase ha ricordato che, in vista dell’abbassamento dell’età per il diritto al voto da 20 a 18 anni, in Giappone diventerà fondamentale promuovere l’insegnamento dell’educazione civica nella scuola superiore.
“Particolarmente importante per quanto ci riguarda – ha osservato Giannini – è la cooperazione internazionale: un punto strategico, soprattutto nell’area del Mediterraneo.
E’ una soluzione reale alle difficoltà che viviamo in questo momento”, soprattutto dopo i fatti di Parigi. “Occorre creare una forte collaborazione”. Giannini ha ricordato che dopo il Giappone toccherà all’Italia organizzare l’incontro. “Occorrerà sviluppare una riflessione sulla collaborazione internazionale e mettere al centro delle nostre agende politiche l’educazione: è una risposta forte alle questioni di politica internazionale”.
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