I numeri degli studenti che vanno all’estero Erasmus con sono cresciuti tantissimo negli ultimi anni: si è tornati alla media di quasi 20 mila l’anno (oltre 720 mila in 35 anni). Con una percentuale altissima, il 98%, per quanto riguarda i fondi Erasmus destinati all’Italia e che Indire è riuscita ad impegnare. Ma Erasmus è aperta anche agli adulti, da formare e da specializzare. Anche questi dati sono di assoluto successo: nel 2023 i docenti e gli educatori che hanno aderito al programma Erasmus sono stati oltre 2.300. Ne abbiamo parlato con Cristina Grieco, presidente Indire, a margine della presentazione del Rapporto Indire su Erasmus+, svolta a Roma il 6 febbraio nella sala Capitolare del Senato.
Anche i docenti possono partecipare all’Erasmus ha ricordato Grieco ai microfoni della ‘Tecnica della Scuola’ e ciò “rappresenta un’opportunità non solo per conoscere la lingua, ma pure per condividere le esperienze di accoglienza e di organizzazione scolastica e didattica, la piattaforma transnazionale che coinvolge i docenti”.
Secondo la presidente Indire quella di andare all’estero è “un’occasione di straordinaria importanza, anche per uscire dalle proprie aule, soprattutto quelle più isolate. È una finestra sul mondo, un’opportunità per conoscere scuole distanti migliaia di chilometri tra loro in chiave di cittadinanza europea”.
Inoltre, fino al 2027 con Erasmus plus si può “ampliare il programma tradizionale inserendo l’aspetto dell’inclusione sociale e dello sport, con il coinvolgimento di giovani e adulti: si dà l’opportunità di crescere a livello professionale per i primi e di competenze trasversali per i secondi, sempre nell’ottica dei valori che l’Europa porta avanti”.
L’Italia è anche il secondo Paese Ue per accoglienza: “la bellezza del nostro Paese – ha ricordato Grieco – aiuta sicuramente, ma solo per Indire c’è una squadra di 150 persone che lavora per questo obiettivo. Va anche ricordato che tra le prime Università in termini di numeri e di scambi di studenti, ben quattro su cinque sono italiane, sinonimo di sensibilità nel mandare i ragazzi a fare questa incredibile esperienza all’estero”.