Dall’anno di fondazione di Erasmus, 1987, a oggi, i ragazzi che sono andati a studiare in un altro Paese Ue hanno raggiunto quasi quota 4 milioni, mentre l’Italia ha contribuito per il 10%, con circa cioè 400mila studenti .
I dati che arrivano dall’Indire posizionano l’Italia tra i quattro principali per studenti in partenza verso diverse destinazioni europee ma è al quinto posto per accoglienza dopo Spagna, Germania, Francia e Regno Unito.
Quest’anno sono stati stanziati fondi per la mobilità di 29.780 studenti, docenti e personale amministrativo, che è comunque destinata ad aumentare – spiega l’Agenzia – almeno del 20%, tenuto conto delle ulteriori mobilità che possono essere autorizzate ricorrendo anche ad altre tipologie di fondi.
Per l’anno accademico 2016/2017 sono state accolte 244 candidature da parte di Istituti di istruzione superiore per le attività di scambio previste con i Paesi del programma, che includono gli Stati membri insieme a Islanda, Turchia, Liechtenstein, Ex Repubblica di Macedonia.
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Per il 2017-2018, l’Italia avrà a disposizione nell’ambito della mobilità internazionale extra Ue un budget di oltre 13 milioni di euro (+13%) in ragione dell’ampliamento ai Paesi partner come Iran, Iraq e Yemen nonché per la risposta dell’Italia all’ integrazione di fondi specificamente dedicati alla mobilità con la Tunisia. Degli 89 istituti di istruzione superiore italiani candidati, ne sono stati finanziati 52. I fondi finanzieranno 3.102 tra studenti e docenti, (+25% rispetto al 2015), così suddivisi: 1986mobilità in entrata dai paesi extraeuropei, tra studenti, docenti e personale accademico, provenienti principalmente dalla Federazione Russa (195), Albania (191), Serbia (159), Georgia (121) e Israele (109); 1.116 mobilità in uscita, che dall’Italia hanno come destinazione paesi del resto del mondo, in primis la Federazione Russa (140), seguita da Georgia (84), Serbia (80), Israele (75) e Albania (61). Tra le università italiane che attraggono più studenti dal resto del mondo, Sapienza di Roma è al primo posto, seguita dall’università di Milano, dall’Alma Mater di Bologna, da quella di Padova e dal Politecnico di Torino. Rispetto alla mobilità verso i paesi extra Ue, i primi cinque istituti italiani per numero di studenti in partenza sono l’Alma Mater di Bologna, la Ca’ Foscari di Venezia, l’università della Tuscia, il Politecnico di Milano e l’università di Parma.
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