Sto scrivendo di getto da uno sgangherato cellulare. Sono lontano da casa e apprendo su internet i posti disponibili per la mobilita’ territoriale.
Ero (ma non per l’algoritmo del Miur) un docente di diritto che su 30 posti disponibili in provincia di Catanzaro per l’immissione in ruolo si sarebbe trovato al 15esimo posto nella prima provincia indicata (provincia inventata come precedenza assoluta – si badi bene – non dalla legge ma dai funzionari ministeriali con il probabile complice accordo di qualche sindacato).
Ebbene l’algoritmo mi immetteva in ruolo in una materia dal trattamento economico piu’ basso in provincia di Catanzaro come Insegnante Tecnico Pratico che si insegna con il diploma. Lo ha deciso mettendo in relazione graduatorie diverse perche’ secondo l’algoritmo per fare un esempio 100 kg di ferro valgono piu’ di 50 kg d’oro. Ma non e’ finita: dopo avere superato il periodo di prova in una scuola dove la mia materia non era neanche nell’orario curricolare, tanto che il tutor assegnato per me e’ stato un docente di diritto (sic ) scopro che per l’anno successivo benche’ fosse stato richiesto il posto di itp non c’e’ piu’ e addirittura sostituito con uno di diritto.
Adesso dai posti disponibili per l’assegnazione definitiva osservo che se fossi stato assunto come insegnante di diritto sarei rimasto molto probabilmente nella mia regione mentre come insegnante itp saro’ sicuramente deportato (l’espressione non e’ mia ma ci sta tutta) in un’altra.
Addirittura avrei avuto più possibilita’ di restare vicino ai miei figli se mi fosse stata consentita la mobilita’ professionale ma nonostante l’avessi proposta al Miur non se n’e’ fatto un bel niente perché sindacati e funzionari si sono accaniti sostenendo che per chiederla era necessario superare il periodo di prova. Insomma sono stato declassato e deportato.
Mia moglie assunta fortunatamente per lei come insegnante di diritto e non declassata avendo meno anni di servizio di me non so se riuscira’ ad avvicinarsi ai figli.
Fossi stato assunto nella stessa materia l’avrei fatta avvicinare io approfittando dell’Istituto dello scambio di posti fra coniugi nell’assegnazione Provvisoria.
Ho naturalmente per il mio caso fatto ricorso al giudice del lavoro ma dovro’ attendere l’esito (i tempi della giustizia sono lunghi) mentre al Miur nonostante qualche funzionario abbia manifestato attenzione per il caso tutto tace.
E tace anche il Ministro che in merito a casi simili (siamo due in Italia) non risponde.
A questo punto, aggiungo io, temo che non risponda perche’ non ha il coraggio di rispondere.