“Lo sapete che a causa di un algoritmo malfunzionante che ha fatto lavorare docenti con punteggio più basso, non si riesce a supplire neanche nelle graduatorie d’istituto, dato che tutti noi con punteggio alto siamo a casa?” È una delle tante recriminazioni che ci giungono in redazione da parte dei nostri lettori. Ne abbiamo discusso nella diretta di tecnica risponde LIVE del 6 ottobre. A fare il quadro della situazione l’esperto di normativa scolastica Lucio Ficara.
“L’incontro con i tecnici del ministero avviene a tempo ormai scaduto – commenta il professore Ficara – perché le convocazioni per via dell’algoritmo girano in continuazione e la macchina riprende senza mai tornare indietro, così ci sono già graduatorie pienamente esaurite e si è passati ad assegnare cattedre intere da graduatorie di istituto o addirittura si è giunti alle Mad, che teoricamente rappresentano l’estrema ratio delle supplenze”.
“La lamentela del mondo scuola – continua Lucio Ficara – era da mettere in conto sin dalla scadenza delle 150 preferenze, i disservizi erano prevedibili, considerato l’iter farraginoso. Pensate che le convocazioni in alcuni ambiti territoriali si sono fatte senza escludere gli aspiranti già entrati in ruolo dalle Gps. Un sistema che coinvolge gli immessi in ruolo determina in partenza un errore mai sanato, perché secondo l’algoritmo la macchina non torna indietro e gli errori si accumulano uno dopo l’altro”.
“Per non parlare dei riservisti che hanno scavalcato anche gli specializzati sul sostegno. Errori che laddove siano stati corretti manualmente tutto funziona; ma laddove ciò non avvenga, questo genera la mancata acquisizione della supplenza per il personale specializzato e crea un danno a oggi irreversibile. Tutto ciò genera sconcerto – chiosa l’esperto – insomma, come dire che la palla è stata gettata in tribuna, si vedrà il prossimo anno. Ma crea amarezza pensare che ci sono persone con punteggi altissimi che si devono accontentare dell’assegnazione da graduatorie di istituto e persone con punteggi bassi che si ritrovano in terza o quarta convocazione con cattedre al 31 agosto.
“E poi c’è la questione che la macchina funziona parallelamente agli organici. Laddove per esempio vengono assegnati posti fantasmi, che non ci sono, la macchina dà il posto a qualcuno togliendo la possibilità a qualcun altro di essere incaricato. Questo perché laddove qualcuno non avesse messo tutte le preferenze, questo andrebbe a determinare che con una cattedra o addirittura con uno spezzone in una delle scuole non indicate, questo potrebbe creare il danno irreversibile”.
“Insomma – conclude Lucio Ficara – questo sistema è poco elastico, completamente diverso dal sistema delle convocazioni in presenza, che garantiva trasparenza ed equità e andava a soddisfare le esigenze di ogni aspirante”.
In breve: “Benché avanzato sul fronte tecnologico, il sistema dell’algoritmo produce un effetto molto negativo, perché dà la supplenza a chi non ne ha veramente diritto e va a mortificare la posizione in graduatoria. Un quadro poco roseo: rischia di saltare il sistema delle graduatorie e del rispetto dei punteggi, un precedente molto pericoloso che potrebbe andare ad avallare le argomentazioni di chi alle Gps preferirebbe la chiamata diretta della singola istituzione scolastica. I sindacati dovrebbero fare sentire in maniera univoca la propria voce”.
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