Sono un’ex insegnante di Italiano e Latino al Liceo Scientifico ed è con sconcerto che assisto alla levata di scudi molto tardiva di intellettuali o sedicenti tali, in favore della restaurazione dell’esame di maturità e ci tengo a sottolineare “restaurazione “non rinnovamento. Da ciò si comprende che questi non conoscono affatto, da dentro, il deterioramento di tale prova perpetratosi rovinosamente negli anni senza che nessuno intervenisse per ergersi a paladino di un cambiamento “a minimis fundamentis” indispensabile per la dignità della scuola, degli insegnanti e dei giovani.
Date le premesse, è facile comprendere che sono una sostenitrice dell’importanza di un esame che faccia emergere, senza ombra di dubbio, il “valore” di un allievo con le sue conoscenze e competenze che gli consentano la consapevolezza di sé come cittadino attivo del suo tempo; non mi scandalizzo, perciò se in un grave periodo di emergenza qual è quello attuale, anche gli esami dei nostri ragazzi sono emergenziali. Ci si rende conto del danno subito dagli studenti di ogni ordine e grado dalla DAD? Non voglio generalizzare ma, in gran parte è stata peggiore e più dannosa di una “vacanza” (Uso la parola nell’accezione latina deteriore).
Scusate se mi discosto un attimo dall’argomento più generale, ma mi preme soffermarmi sulla scuola media inferiore che credo sia il punto più basso che mai la scuola abbia toccato. Nessuno fa sentire la sua voce su un dramma che coinvolge i nostri adolescenti in un “buco nero” che li trasforma, vanificando tutto il patrimonio delle elementari. Se, spero di no, avrete occasione di ascoltate qualche lezione, ve ne renderete conto. Dall’avvento della Media unificata, è successo l’impensabile. Per riprendere il discorso sulla Maturità e l’esame della scuola media, io credo che ragazzi che hanno fatto, chi 2, chi 3 anni in DAD non subiranno danni ulteriori da un esame come quello degli ultimi due anni; e poi, anche per un senso di giustizia: chi dà l’esame quest’anno è figlio di un “Dio minore? Credete e prima documentatevi scrupolosamente, hanno subito un danno incalcolabile e didattico e psicologico e umano. Lasciamo quindi che abbiamo anche loro uno “sconto di pena”; sarà molto più importante una riforma che riporti veramente al centro la cultura nel senso più letterale ed in primis i giovani che non hanno bisogno di “schizofrenie” del sistema scuola ma di chiarezza, cordialità, passione dei docenti e regole certe senza le solite vergognose scappatoie. Aiutiamoci a fare in modo che la nostra scuola, ritrovi la strada giusta e chi non ama i ragazzi o quanto meno non li rispetta, stia a casa per non danneggiarli ulteriormente: l’insegnamento è una vocazione, non un bancomat!
Lettera firmata
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