I dati parlano chiaro: le bocciature all’esame di terza media sono in numero irrilevante, all’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione la percentuale dei respinti è minima e riguarda in sostanza quasi esclusivamente i candidati privatisti.
Ogni anno gli esami di Stato coinvolgono quasi un milione di studenti e impegnano decine di migliaia di docenti. Per quanto siano modesti i compensi dei commissari e dei presidenti, l’intera operazione ha comunque un costo non del tutto disprezzabile.
L’esame, dunque, sembra avere più svantaggi che vantaggi ed è per questo che spesso c’è chi propone di abolirlo.
Ma la cosa non è così semplice come può sembrare a prima vista.