Anche quest’anno l’Esame di Stato è condizionato dall’emergenza epidemiologica e replica in sostanza il modello proposto nel 2020. Come lo scorso anno, lo svolgimento dei Pcto non è un requisito determinante per l’ammissione, ma il percorso fatto entra comunque nel colloquio secondo una modalità più integrata.
La pandemia ha reso molto complicato il regolare svolgimento dei Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (Pcto), per i quali le norme vigenti stabiliscono un monte ore complessivo non inferiore a 210 ore negli istituti professionali, a 150 ore negli istituti tecnici, a 90 ore nei licei.
Quest’anno le scuole hanno attuato soprattutto progetti digitali, spesso proposti dalle associazioni di categoria, che hanno investito in attività ben strutturate e innovative, in grado di sviluppare competenze certificabili.
L’Ordinanza ministeriale sugli Esami di stato 2021 è al momento al vaglio del Consiglio superiore della pubblica istruzione (Cspi), che deve esprimere il necessario parere.
La nostra testata giornalistica è in grado di fornire le anticipazioni sui punti riguardanti anche le esperienze relative ai Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento.
L’ammissione
Innanzitutto, la situazione determinata dalla pandemia porta necessariamente a rivedere i criteri di ammissione fissati dal Dlgs 62/2017 sugli Esami di Stato.
Gli studenti dell’ultimo anno di corso potranno essere ammessi “anche in assenza dei requisiti” di partecipazione alle prove Invalsi (che comunque si faranno) e allo svolgimento dell’attività ex Alternanza scuola-lavoro, oggi Pcto, secondo quanto previsto dall’indirizzo di studio nel secondo biennio e nell’ultimo anno di corso. Anche per la frequenza, le istituzioni scolastiche valutano le deroghe con riferimento alle specifiche situazioni dovute all’emergenza sanitaria.
Documento del consiglio di classe
Entro il 15 maggio 2021, il consiglio di classe elabora il documento che illustra il percorso formativo svolto dagli studenti (contenuti, metodi, mezzi, spazi, tempi, criteri e strumenti di valutazione, obiettivi raggiunti). Il documento deve contenere inoltre:
– l’argomento assegnato a ciascun candidato per la realizzazione dell’elaborato concernente le discipline “caratterizzanti” oggetto del colloquio;
– i testi oggetto di studio nell’ambito dell’insegnamento di Italiano durante il quinto anno, che saranno sottoposti ai candidati nel corso del colloquio;
– ogni altro materiale utile relativo alle iniziative e alle prove fatte in preparazione dell’Esame di Stato, ai Pcto, agli stage e ai tirocini, ai progetti svolti nell’ambito di Cittadinanza e Costituzione, oggi Educazione civica (legge 92/2019), e alla partecipazione studentesca.
I Pcto nel corso del colloquio
Nel corso del colloquio, il candidato dovrà dimostrare, fra l’altro, “di saper analizzare criticamente e correlare al percorso di studi seguito le esperienze svolte nell’ambito dei Pcto, con riferimento al complesso del percorso effettuato, tenuto conto delle criticità determinate dall’emergenza pandemica”, punto quest’ultimo imprescindibile visto come sono andate le cose.
Attenzione però, perché sempre in base a quanto indicato nella bozza inviata al Cspi risulta che l’esperienza dei Pcto, svolta durante il percorso di studi sulla base del “percorso personale”, va integrata nella fase di discussione dell’elaborato concernente le discipline “caratterizzanti”, il cui argomento è assegnato a ciascun candidato dal consiglio di classe, in una prospettiva multidisciplinare.
Quindi non si tratta più di fare “una breve relazione” separata dal documento prodotto da ogni maturando, come negli anni precedenti. Solo nel caso in cui non sia possibile ricomprendere tale esperienza all’interno dell’elaborato concernente le discipline “caratterizzanti”, l’esposizione dell’esperienza di Pcto si può fare mediante una breve relazione o un elaborato multimediale.