Il ministero, nel marzo 2021, ha dettato alle commissioni dell’esame di Stato le linee guida per la valutazione degli studenti.
Il consiglio di classe, entro il 15 maggio, deve elaborare e affiggere all’albo un documento in cui esplicita i caratteri salienti del proprio lavoro.
Evidente appare il nesso di causalità tra i fini (la preparazione degli studenti) e i mezzi (la programmazione del Consiglio di classe).
L’analisi della griglia di valutazione ministeriale permette di giudicare la corretta e incisiva finalizzazione delle proposte didattiche offerte agli studenti: fornisce il punto di vista per soppesare il documento del Consiglio di Classe.
Cinque sono le parti componenti la griglia ministeriale: la prima riguarda le materie d’insegnamento, le altre quattro indicano le qualità intellettive e operative che gli studenti devono dimostrare.
Alla prima appartengono gli strumenti e le occasioni per promuovere e sviluppare le capacità indicate.
Il ministero non ha semplicemente costituito una relazione causa-effetto: ha indicato alle scuole la strategia educativa che deve essere adottata.
Il primo punto della griglia, infatti, sviluppa il concetto di disciplina: da statico a dinamico.
Il sapere depositato nei sacri testi é affiancato dai metodi che ne hanno permesso la conquista; i metodi disciplinari, a loro volta, sono inscindibili dai problemi su cui sono applicati.
Una dilatazione necessaria perché la lezione cattedratica non è funzionale allo sviluppo delle capacità indicate.
Una dilatazione che richiama la sovrapponibilità dei metodi disciplinari con i processi con cui le capacità si manifestano.
Una dilatazione che implica l’uso costante dei laboratori in cui si affrontano i problemi che hanno costellato l’evoluzione delle discipline.
Una dilatazione che implica l’uso costante dei laboratori perché i metodi disciplinari non si possono insegnare, si apprendono applicandoli.
Una dilatazione che implica il lavoro di gruppo: la collaborazione consente di affrontare questioni che per il singolo studente possono essere insormontabili.
Si ricorda infine l’importanza dei traguardi espressi in termini di capacità: tutti gli insegnamenti devono mirare a essi.
Ne consegue l’essenzialità della collegialità che, con la “programmazione dell’azione educativa” ipotizza, sviluppa, controlla e migliora i processi d’apprendimento che, per loro natura, sono unitari.
Enrico Maranzana