Cgil-Flc e Rifondazione Comunista fanno fronte comune contro alcuni punti del disegno di legge sull’esame di Stato approvato dal Consiglio dei Ministri nell’ultima seduta prima della pausa estiva.
Al sindacato di Panini e al partito di Giordano e Bertinotti non piace per nulla l’attenzione che la proposta di legge del Governo riserva alle scuole paritarie.
I candidati privatisti, infatti, potranno continuare a sostenere l’esame di Stato presso scuole paritarie ed è proprio questa la norma che viene contestata in quanto si ritiene che solo la scuola statale possa rilasciare un titolo di studio avente valore legale.
“La proposta di Fioroni proposta è nel complesso deludente – dichiara Loredana Fraleone, membro della Segreteria di Rifondazione e responsabile del Dipartimento scuola del partito – Al ministro Fioroni, che non è insensibile alle sirene paritarie, consigliamo, come ad Odisseo, di tapparsi le orecchie e dare a Cesare quel che è di Cesare”.
– dichiara Loredana Fraleone, membro della Segreteria di Rifondazione e responsabile del Dipartimento scuola del partito –
Stessa critica arriva da Cgil-Flc che comunque esprime un parere complessivamente positivo sul provvedimento: “Ci sono alcuni aspetti del disegno di legge che non condividiamo e per i quali lavoreremo perché il testo cambi. Ci riferiamo in particolare alla possibilità, già introdotta dal ministro Moratti, per i candidati privatisti di sostenere l’esame di maturità presso le scuole paritarie”.
E Panini già annuncia che a settembre Cgil-Flc chiederà espressamente ai partiti dell’Unione “alcune modifiche sostanziali”.
Subito dopo la pausa estiva il provvedimento potrebbe iniziare il suo percorso in Parlamento e da come inizierà la discussione nelle Commissioni si capirà subito se ci sono le condizioni per una sua rapida approvazione.
I problemi maggiori, probabilmente, saranno legati alle modalità di copertura della spesa. Il disegno di legge del Governo, infatti, prevede che i fondi necessari (138 milioni di euro che però quasi certamente dovranno però essere incrementati in corso d’opera) vengano ricavati mediante opportune riduzioni agli stanziamenti per l’attuazione della legge 53 e in particolare quelli finalizzati alle dotazioni informatiche, alle iniziative per l’educazione degli adulti, agli interventi contro la dispersione, alla generalizzazione della scuola dell’infanzia e all’aggiornamento del personale. In pratica i 200 milioni di euro previsti per l’attuazione della Riforma verranno più che dimezzati ed è facile prevedere che l’opposizione parlamentare farà sentire la sua voce e cercherà di mettere in campo anche una propria proposta alternativa (d’altronde il senatore di AN Valditara ha già depositato un disegno di legge che potrebbe essere sostenuto anche dalle altre forze politiche della CDL). Ma se il Governo dovesse porre la questione di fiducia anche su questo provvedimento, salterebbe ogni possibilità di accogliere emendamenti e proposte di modifica e la legge verrebbe approvata nella stessa forma in cui è già stata licenziata dal Consiglio dei Ministri.