“L’esame di Stato, specialmente quello a conclusione del II ciclo, è un passaggio fondamentale del percorso scolastico degli studenti, come momento in cui dimostrare qualcosa di sé, del proprio percorso culturale e formativo al termine del quinquennio, tenendo conto di tutte le difficoltà e le esperienze maturate”: parte da queste premesse il documento diramato in queste ore dal Fonadds (Forum nazionale delle associazioni professionali dei docenti e dei dirigenti scolastici) che chiede esplicitamente alla Ministra che l’esame, sia del I che del II ciclo, si svolga il più possibile in presenza.
Secondo il Forum, di cui fanno parte le più importanti associazioni professionali del mondo della scuola (Aimc, Adi, Cidi, Mce, Legambiente, Fnism e altre ancora) è necessario che il Ministero adotti una serie di misure che garantiscano il regolare svolgimento degli esami di Stato:
— emanare entro gli inizi di febbraio 2021 l’Ordinanza sugli esami di Stato con indicazioni chiare e definitive
— derogare dalle quote di frequenza minima annuale alle lezioni da parte degli studenti
— garantire che il colloquio sia svolto in presenza in condizioni di sicurezza
— prevedere un colloquio con un taglio non disciplinarista, ma centrato sulla verifica di competenze disciplinari, ma anche trasversali
— slegare la condizione di ammissibilità dell’alunno all’esame del II ciclo dal completamento del monte ore triennale dei percorsi PCTO
“Alcune associazioni – si legge nel documento – propongono di concentrare il colloquio sulla presentazione/discussione di un elaborato/progetto interdisciplinare, curato dallo studente nel corso dell’ultimo periodo, anche con la possibilità di una supervisione di un tutor, su un argomento definito dal Consiglio di classe. Non si tratta evidentemente di riprodurre la ‘tesina’ di antica memoria, ma di introdurre uno strumento che consenta allo studente di mettersi di fronte a tutto il percorso fatto, di evidenziare le conoscenze acquisite, le capacità argomentative, di comunicazione e di riflessione, il livello culturale e le competenze maturate nell’arco del proprio percorso formativo”.
In questo modo si manterrebbe la possibilità di favorire anche l’esposizione delle esperienze svolte nell’ambito del PCTO e del percorso di Educazione civica.
Infine per quanto riguarda le prove INVALSI il Fonadds concorda sulla opportunità che vengano riproposte, in funzione di valutazione di sistema e di autovalutazione delle scuole.
Fra le associazioni del Forum si evidenziano invece posizioni diverse circa l’obbligatorietà della partecipazione e le modalità di somministrazione, a campione o censuaria.