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Esame di Stato: possibili modifiche alla seconda prova e alla composizione delle commissioni per dare più spazio al merito

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La domanda che in molti si fanno in questi giorni è semplice ma per il momento non c’è ancora una risposta sicura: ma quali misure ha in mente il Ministro Valditara per dare concretezza e sostanza all’idea di dare spazio al merito nella scuola?
Le ipotesi sono molte ma se si pensa a provvedimenti immediati, ad effetto e soprattutto che non costino troppo (nel suo discorso alla Camera la presidente Meloni ha già detto che in questo momento la priorità va data alla lotta al “caro-bollette”) il campo si restringe parecchio.

Stando a qualche indiscrezione che abbiamo raccolto in queste ore sembra che una idea facile da realizzare potrebbe essere quella di rivedere le regole dell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo.
Due sono le modifiche che potrebbero essere introdotte.

Seconda prova scritta definita dal Ministero

La prima riguarderebbe la seconda prova scritta che potrebbe essere decisa a livello nazionale e non più lasciata alle scelte delle singole commissioni.
Il secondo cambio di rotta potrebbe avere a che fare con la composizione delle commissioni in modo da aumentare il numero dei commissari esterni; ma su questo peserebbe il fatto che in tal modo aumenterebbe anche la spesa e in questo momento, come si è detto, la presidente Meloni non sembrerebbe intenzionata ad allentare troppo i cordoni della borsa.

L’incognita delle prove Invalsi

Il peso delle prove Invalsi resta un’incognita totale: c’è chi ritiene che le prove debbano tornare ad essere requisito di ammissione, ma non dimentichiamo che in campagna elettorale diversi parlamentari di Fratelli d’Italia si erano pronunciati per la cancellazione delle rilevazioni se non addirittura per la chiusura dello stesso Invalsi.
Per capire come potrebbe concludersi il capitolo Invalsi bisognerà aspettare almeno che si concluda l’organigramma politico del Ministero: una presenza significativa di Forza Italia, per esempio, potrebbe porre un freno all’idea di Fratelli d’Italia di ridurre al minimo il peso delle rilevazioni.