Esame di stato, che tormento. Il governo sembra non sapere più che pesci prendere. Un giorno ci sono i commissari esterni, un altro spuntano quelli tutti interni. Finalmente però la Giannini, intervistata da Rainews24, svela l’arcano. “I commissari interni negli esami di Stato? Abbiamo un veicolo ideale per tutti questi temi che è il decreto scuola che sarà fatto a gennaio. Quella è la sede in cui parlare di tutto. Anche dei dettagli quindi, anche della composizione delle commissioni”
Insomma è tutto rinviato al freddo inverno.E in tempi sempre più vicini all’esame stesso. Come saranno strutturate le commissioni? Sarà introdotta una quarta prova nazionale? Saranno nome valide per il 2015 o operative dal 2016?
Certo è che nel testo presentato alla Camera non c’è più l’intervento previsto sulle commissioni di maturità con i soli commissari interni. La composizione dovrebbe restare quindi quella attuale con tre commissari interni e tre esterni. Dovrebbe, il condizionale è d’obbligo.
Sottolinea la Uil scuola: “Bene il ripensamento. Per la scuola, per rispettare insegnanti e studenti, occorre seguire una regola chiara: non si fanno cambiamenti in corso di anno scolastico.”
Perché forse in questa bailamme nessuno o pochi pensano ai veri protagonisti dell’esame, che sono gli alunni. A quale tipo di prova dovranno prepararsi? Saranno vantaggiati o svantaggiati dagli eventuali cambiamenti in itinere? Perché chi sostiene l’esame di maturità in Italia deve avere la fortuna di capitare nell’annata giusta?
Secondo Skuolanet 1 maturando su 3 si dice in preda all’ansia, mentre si definisce “arrabbiato” il 26% perché si considera penalizzato dalla situazione. La maggioranza degli studenti, 1 su 5, è preoccupato soprattutto in merito alla commissione d’esame, ma anche l’eventuale cambiamento del ruolo della tesina maturità o delle prove d’esame scritte turba i loro sonni.
Insomma le indecisioni e le voci di corridoio su commissari esterni (21%), sull’abolizione della tesina (20%), su eventuali modifiche sulla terza prova (19%) e l’improvvisa apparizione di una prova comune in lingua inglese (20%) creano ansia tra i giovani.
E’ evidente che la commissione tutta di interni aveva fatto la gioia degli alunni. Ben 2 su 3 dei maturandi 2015, infatti, avrebbero preferito non avere a che fare con prof esterni all’esame e il dato non cambia di molto chiedendo la stessa cosa a ragazzi che non sono ancora al 5° anno. Anche tra loro, infatti, la maggioranza (il 44%) vorrebbe una commissione totalmente interna.
E forse hanno anche di che ben sperare. Non a caso la Uil, commentando l’accaduto conclude: “Il Governo eviti di ripensarci di nuovo, non inserisca la norma in un altro provvedimento.”
Speriamo che quel che è uscito trionfalmente dalla porta, non rientri, beffardo, dalla finestra.
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