Come ha anticipato il nostro direttore Alessandro Giuliani, dopo le contestazioni degli studenti e del Cspi a quella che era la prova degli esami di Stato 2022 pensata dal ministero dell’Istruzione, la nuova ordinanza dovrebbe mostrare delle modifiche, ma non sono quelle volute dagli studenti, dato che quanto pare le prove scritte restano, sia nell’esame di terza media che in quello di maturità, come auspicato dalla maggioranza dei lettori della Tecnica della Scuola nell’ambito del nostro ultimo sondaggio (favorevole alle prove scritte si è detto il 63,3% dei docenti).
In particolare all’esame di maturità, a cambiare potrebbe essere semplicemente il peso delle prove. Complessivamente, cioè, la prova d’esame dovrebbe valere quanto il percorso scolastico.
Per l’Esame del primo ciclo, secondo la prima bozza dell’ordinanza ministeriale, la prova dovrebbe svolgersi come segue.
Il colloquio è finalizzato a valutare il livello di acquisizione delle conoscenze, abilità e competenze descritte nel profilo finale dello studente previsto dalle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione.
Il colloquio viene condotto collegialmente dalla sottocommissione, ponendo particolare attenzione alle capacità di argomentazione, di risoluzione di problemi, di pensiero critico e riflessivo, di collegamento organico e significativo tra le varie discipline di studio.
La votazione finale resta in decimi. Si potrà ottenere la lode, con deliberazione all’unanimità della Commissione.
Non sarà ammesso all’esame chi:
Per quanto riguarda la partecipazione alle prove nazionali Invalsi, queste si terranno, ma non costituiranno requisito di accesso.
Per le alunne e gli alunni risultati assenti ad una o più prove, per gravi e documentati motivi, la commissione prevede una sessione suppletiva d’esame che si conclude entro il 30 giugno e, comunque, in casi eccezionali, entro il termine dell’anno scolastico, salvo diversa disposizione connessa all’andamento della situazione epidemiologica.
Va precisato che le Ordinanze sugli Esami di Stato del I e II ciclo di istruzione sono state trasmesse ai Presidenti di Camera e Senato per l’acquisizione del parere da parte delle Commissioni parlamentari, così come previsto dalla Legge di bilancio. Dunque, potremo essere certi delle modalità dell’esame solo quando le ordinanze saranno ufficialmente ratificate e pubblicate dal MI.
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