Ordinamento scolastico

Esame di terza media: resta in decimi e dovrà concludersi entro il 30 giugno

Come abbiamo anticipato, l’esame di terza media, a conclusione cioè del primo ciclo, quest’anno torna a incentrarsi su due prove scritte, nonostante le molte contestazioni degli studenti (specie quelli di scuola secondaria superiore) nei mesi scorsi.

L’Ordinanza del primo ciclo

A seguire un breve riepilogo dell’ordinanza ministeriale.

L’Esame del primo ciclo  

Per l’Esame del primo ciclo sono previste due prove scritte, una di Italiano e una relativa alle competenze logico-matematiche; seguirà un colloquio, nel corso del quale saranno accertate anche le competenze relative alla Lingua inglese, alla seconda lingua comunitaria e all’insegnamento dell’Educazione civica.  

Per i percorsi a indirizzo musicale, al colloquio è previsto anche lo svolgimento di una prova pratica di strumento.

La votazione finale resta in decimi. Si potrà ottenere la lode. La partecipazione alle prove nazionali Invalsi, che comunque si terranno, non sarà requisito di accesso alle prove. L’Esame si svolgerà in presenza, nel periodo compreso tra il termine delle lezioni e il 30 giugno 2022.  

Per il solo colloquio, è prevista la possibilità della videoconferenza per i candidati impossibilitati a lasciare il proprio domicilio, condizione che andrà, comunque, documentata. 

Il ritorno delle prove scritte: cosa ne pensano i sindacati

Sul tema del ritorno della prova scritta riportiamo il parere del sindacato Flc Cgil, che in un recente comunicato osserva:

Ribadiamo con convinzione il valore della prova scritta, ma siamo altrettanto convinti che le ferite della scuola non si risanino con il colpo di spugna di un’ordinanza ministeriale.

E sottolineano che tutta la materia della valutazione degli alunni andrebbe rivista e resa oggetto di un superamento della rigidità di alcune disposizioni del DPR 122/09 e del D. Lgs 62/17.

Quello che manca oggi è comunque una visione ed una finalizzazione pedagogica della valutazione, atto fondamentale dell’agire didattico e soprattutto della crescita civile degli alunni.

Carla Virzì

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