L’ordinanza per l’Esame di Stato 2021 del primo ciclo, per i non addetti ai lavori l’esame di terza media, è pronta e al vaglio del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione. Cosa c’è da sapere sull’esame di terza media? Come si svolgerà?
Anche quest’anno, come l’anno scorso, i ragazzi di terza media dovranno affrontare una sola prova orale, basata su un elaborato.
Su quale argomento dovrà essere progettato l’elaborato? L’argomento da trattare nell’elaborato sarà scelto dal consiglio di classe, e per ogni alunno il consiglio di classe sceglierà i contenuti valutando attitudini e caratteristiche personali.
Su quali discipline verterà l’elaborato? Una disciplina in particolare o più discipline trattate in modo interconnesso. Quale format? A scelta del candidato, l’elaborato potrà avere forma scritta, formato multimediale oppure forma di produzione artistica o tecnico-pratica.
Quali tempistiche per la progettazione dell’elaborato? L’alunno avrà a disposizione un mese di tempo (dal 7 maggio al 7 giugno).
Nella diretta di Tecnica della Scuola Live un utente ha posto un interrogativo: non accadrà in qualche caso che un genitore lavori all’elaborato al posto del figlio o della figlia?
Possibile, spiegano gli esperti della Tecnica della Scuola, ma non sarebbe la mossa giusta, per ragioni etiche e pedagogiche prima di tutto (non è un bell’esempio), ma anche per ragioni pratiche. Infatti la progettazione dell’elaborato aiuta l’alunno a prendere dimestichezza con le questioni, i contenuti, i concetti che andranno discussi nella prova orale. Insomma, di certo un elaborato svolto da qualcun altro non lo si padroneggia come un elaborato sul quale si è ragionato e riflettuto a lungo in prima persona. Senza contare, fanno notare gli esperti del nostro quotidiano online, che i docenti riconoscono il tocco dell’alunno.
Sulla base dell’andamento del colloquio ma anche della carriera scolastica dell’alunno, questo potrà o meno ricevere la lode. Quanto al punteggio, il voto finale sarà in decimi. La commissione è composta solo da membri interni.
Una questione di particolare interesse per i genitori è: mio figlio potrebbe essere non ammesso all’esame? O forse in quest’anno di pandemia, ai ragazzi verrà data la promozione a prescindere dal rendimento e dalla partecipazione alle attività didattiche?
Il Ministero dell’Istruzione non ha dubbi: quest’anno un alunno che si fosse dimostrato negligente rischierà di non essere ammesso all’esame. Dunque non ci sarà la promozione per tutti e a tutti i costi. Il rischio bocciatura c’è.
Nella diretta di Tecnica della Scuola Live abbiamo affrontato anche l’argomento della possibile non ammissione degli alunni. Una domanda frequente da parte del pubblico è: come dimostrare la negligenza?
La nostra esperta, la Dirigente Scolastica Anna Maria Di Falco, chiarisce: la scuola non è tenuta a dimostrare che l’alunno sia stato negligente; al contrario, è tenuta a dimostrare di avere fornito all’alunno tutti i mezzi, tecnologici e didattici, tali che egli potesse impegnarsi.
In presenza, dunque, di tutte le condizioni favorevoli per studiare, il non impegno dell’alunno sarebbe riconducibile a una sua personale negligenza. Del resto una eventuale malattia sarebbe certificata e nell’impossibilità di frequentare la scuola in quanto ospedalizzati, verrebbe disposta la scuola in ospedale.
Un ulteriore aspetto che nella maggior parte dei casi i genitori non hanno chiaro riguarda le prove Invalsi. Valgono ai fini dell’esame? Quest’anno no. Le prove Invalsi si terranno, ma non ai fini dell’esame di terza media. In altre parole non concorreranno alla promozione o al voto dell’alunno. Tuttavia svolgerle è importante per stabilire il livello di preparazione dei nostri alunni anche nel confronto con l’Europa, ai fini di mettere a punto una didattica sempre più efficace e una scuola migliore per i nostri bambini e ragazzi.
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