Sulla questione della presenza degli insegnanti di Religione Cattolica nelle Commissioni d’esame, mi parrebbe lecito e corretto porre la questione non solo in termini di difficoltà organizzative.
L’insegnamento di ReIigione Cattolica viene richiesto da una parte degli alunni e delle loro famiglie, la valutazione viene espressa in modalità diversa dalle altre discipline e non concorre a delineare la media per l’ammissione all’esame.
Non sarebbe forse uno squilibrio che alcuni alunni venissero esaminati in una disciplina in più, on un docente in più, rispetto ad altri?
Questi altri alunni, del resto, o hanno chiesto di seguire Attività Alternative o hanno optato per uscita anticipata o ingresso posticipato. Di conseguenza : anche i docenti di Attività Alternative dovranno far parte della Commissione d’esame? Ancora difficoltà e impicci organizzativi… ma non solo….
Forse sarebbe davvero il momento di interrogarci sul senso di un insegnamento di UNA visione di fede, con docenti , per di più, scelti in ambito esterno al consueto arruolamento dei docenti statali…
Forse?
In una società multietnica tanto sbandierata, la prima tappa dovrebbe essere la società multi – religiosa, multi- credente e , vivaddio, NON credente …. Quindi o Storia del pensiero religioso , a integrazione del percorso di Storia , o attività pomeridiane, integrative di IRC , IRE, IRM, IRL, IRA… a voi gli acronimi …
Forse?
Eleonora Amatucci
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