A quasi due mesi di distanza sono diventate ormai ufficiali le motivazioni che hanno provocato l’annullamento degli esiti dell’esame di stato per una classe del liceo Galilei di Spadafora, in provincia di Messina.
Secondo quanto scrive la Gazzetta del Sud nella sua edizione on line di oggi, l’ispezione ministeriale aveva accertato una irregolarità particolarmente grave e di cui già da tempo si parlava all’interno dell’istituto e non solo: una docente della scuola, insegnante di storia e filosofia, avrebbe comunicato agli studenti della classe l’argomento con cui sarebbe iniziato l’esame orale.
La vicenda aveva avuto inizio già a luglio: a seguito di un esposto della famiglia di una studentessa l’ufficio scolastico regionale aveva disposto una ispezione rilevando il comportamento non propriamente lecito della docente (e degli studenti che avevano accettato di buon grado di conoscere in anticipo gli argomenti del colloquio).
L’USR aveva annullato gli esami e aveva imposto il rifacimento delle prove orali.
A quel punto un gruppo di genitori aveva presentato un ricorso al TAR che, in attesa di pronunciarsi, aveva lasciato le cose come stavano senza confermare l’annullamento degli esami.
Il colpo di scena è arrivato nella giornata di ieri, come abbiamo già avuto modo di scrivere nella serata di lunedì.
Al tempo stesso il dirigente dell’Ufficio provinciale ha annunciato che nelle prossime ore verranno rese note le date in cui si svolgeranno le prove orali in modo da concludere gli esami in modo regolare.
La vicenda avrà sicuramente risvolti di carattere disciplinare a carico della docente di storia e filosofia che – secondo l’inchiesta ispettiva – avrebbe divulgato in anteprima gli argomenti oggetto della prova orale di ciascuno studente.
La docente rischia non poco in quanto l’infrazione ha provocato danni importanti sia agli studenti sia alla stessa amministrazione, ma, secondo quanto scrive la gazzetta del sud, il procedimento disciplinare potrebbe riguardare anche i componenti della commissione d’esame che potrebbero avere qualche responsabilità nella “fuga” di notizie.
Non è neppure da escludere che il caso possa diventare oggetto di interesse da parte della magistratura ordinaria.
Insomma, il “bello” potrebbe arrivare proprio adesso.
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