L’O.M. n.205 dell’11 marzo 2019 riguardante l’esame di Stato del II ciclo, dedica una specifica sezione alla prova orale, esplicitando i vari passaggi procedurali della Commissione per la predisposizione dei colloqui.
Nell’art.19, comma 1, dell’O.M. 205/2019 è specificato che il colloquio dell’esame di Stato del II ciclo è disciplinato dall’art.17, co. 9, del d.lgs. n. 62 del 2017 e ha la finalità di accertare il conseguimento del profilo culturale, educativo e professionale dello studente.
A tal fine, la commissione propone al candidato, secondo le modalità specificate di seguito, di analizzare testi, documenti, esperienze, progetti e problemi per verificare l’acquisizione dei contenuti e dei metodi propri delle singole discipline, nonché la capacità di utilizzare le conoscenze acquisite e metterle in relazione per argomentare in maniera critica e personale, utilizzando anche la lingua straniera.
Nell’ambito del colloquio, il candidato interno espone, inoltre, mediante una breve relazione e/o un elaborato multimediale, le esperienze svolte nell’ambito dei percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento, previsti dal d.lgs. n. 77 del 2005, e così ridenominati dall’art. 1, co. 784, della legge 30 dicembre 2018, n. 145. Nella relazione e/o nell’elaborato, il candidato, oltre a illustrare natura e caratteristiche delle attività svolte e a correlarle alle competenze specifiche e trasversali acquisite, sviluppa una riflessione in un’ottica orientativa sulla significatività e sulla ricaduta di tali attività sulle opportunità di studio e/o di lavoro post-diploma.
Parte del colloquio è inoltre dedicata alle attività, ai percorsi e ai progetti svolti nell’ambito di «Cittadinanza e Costituzione», inseriti nel percorso scolastico secondo quanto previsto all’art. 1 del d.l. n. 137 del 2008, convertito con modificazioni dalla l. n.169 del 2008, illustrati nel documento del consiglio di classe e realizzati in coerenza con gli obiettivi del PTOF.
Il colloquio prende avvio dai materiali scelti dalla commissione, attinenti alle Indicazioni nazionali per i licei e alle Linee guida per gli istituti tecnici e professionali, in un’unica soluzione temporale e alla presenza dell’intera commissione. La commissione cura l’equilibrata articolazione e durata delle fasi del colloquio e il coinvolgimento delle diverse discipline, evitando però una rigida distinzione tra le stesse. Si precisa che i materiali costituiscono solo spunto di avvio del colloquio, che si sviluppa in una più ampia e distesa trattazione di carattere pluridisciplinare che possa esplicitare al meglio il conseguimento del profilo educativo, culturale e professionale dello studente. Affinché il coinvolgimento sia quanto più possibile ampio, i commissari interni ed esterni conducono l’esame in tutte le discipline per le quali hanno titolo secondo la normativa vigente, anche relativamente alla discussione degli elaborati relativi alle prove scritte.
La commissione d’esame dedica un’apposita sessione alla preparazione del colloquio. Al fine di garantire trasparenza e pari opportunità per tutti i candidati, la commissione predispone per ogni classe, in coerenza con il documento del consiglio di classe, un numero di buste, contenenti i materiali (testi, documenti, esperienze, progetti e problemi), pari al numero dei candidati, aumentato almeno di due unità, così da assicurare che anche l’ultimo candidato possa sempre esercitare la scelta su tre proposte dalla Commissione. Il presidente della commissione cura che le buste, garantisce la riservatezza del materiale ivi contenuto e che le stesse siano adeguatamente custodite. Il giorno del colloquio, il presidente, alla presenza del candidato, prende tre buste e le sottopone allo stesso. Il candidato sceglie una delle buste della terna. I materiali delle buste scelte dai candidati non possono essere riproposti in successivi colloqui. Alla fine di ogni sessione, il presidente assicura la conservazione e l’integrità delle buste ancora chiuse contenenti i materiali.
Si dice nella norma che il meccanismo delle buste è nato per garantire trasparenza e pari opportunità per tutti i candidati. Bisogna evidenziare che per il calcolo delle probabilità, il primo candidato che deve estrarre una busta su tre estratte da un mazzo di 30, ha circa il 3,3% delle probabilità di trovare un percorso a lui favorevole, l’ultimo candidato ha invece il 33% della probabilità di trovare un percorso a lui favorevole. Quindi, almeno per un puro calcolo delle probabilità, questo meccanismo dei sorteggi delle buste non garantisce assolutamente le pari opportunità, ma svantaggia i primi candidati e avvantaggia gli ultimi.
Sui percorsi da inserire all’interno delle buste non è ancora chiaro se ci devono stare tutte le discipline dell’esame o se è possibile escludere qualche disciplina, solo la trattazione in lingua inglese sembra obbligatoria dall’Ordinanza Ministeriale 205/2019. Nell’arzigogolo verbale dell’OM c’è chi pensa che all’interno della busta ci possano essere alcune discipline e non altre, mentre c’è chi ritiene che con il periodo: ” verificare l’acquisizione dei contenuti e dei metodi propri delle singole discipline”, si intendano tutte le discipline dell’esame.
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