La questione delle buste del colloquio dei prossimi esami di Stato 2019 è per molti studenti e docenti una situazione kafkiana, una sorpresa irreale tipica de “Il processo” di Kafka. C’è chi teme mancanza di trasparenza e soprattutto di pari opportunità, gli studenti dicono che tutto è lasciato al caso e alla fortuna.
L’OM 205 dell’11 marzo 2019, su istruzioni e modalità organizzative e operative per lo svolgimento dell’esame di Stato conclusivo dei corsi di istruzione secondaria di secondo grado nelle scuole statali e paritarie 2018/2019, all’art.19 istruisce sul colloquio dell’esame di maturità 2019 specificando che è disciplinato dall’art.17, co. 9, del d.lgs. n. 62 del 2017 e ha la finalità di accertare il conseguimento del profilo culturale, educativo e professionale dello studente.
A tal fine, la commissione propone al candidato, secondo le modalità di un doppio sorteggio di buste sigillate e preparate dalla Commissione, di analizzare testi, documenti, esperienze, progetti e problemi per verificare l’acquisizione dei contenuti e dei metodi propri delle singole discipline, nonché la capacità di utilizzare le conoscenze acquisite e metterle in relazione per argomentare in maniera critica e personale, utilizzando anche la lingua straniera.
Nell’ambito del colloquio, il candidato interno espone, inoltre, mediante una breve relazione e/o un elaborato multimediale, le esperienze svolte nell’ambito dei percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento.
Parte del colloquio è inoltre dedicata alle attività, ai percorsi e ai progetti svolti nell’ambito di «Cittadinanza e Costituzione», illustrati nel documento del consiglio di classe e realizzati in coerenza con gli obiettivi del PTOF.
Il colloquio prende avvio dai materiali suddetti, scelti e inseriti nelle buste dalla commissione e sorteggiati dai candidati, attinenti alle Indicazioni nazionali per i licei e alle Linee guida per gli istituti tecnici e professionali, in un’unica soluzione temporale e alla presenza dell’intera commissione. La commissione cura l’equilibrata articolazione e durata delle fasi del colloquio e il coinvolgimento delle diverse discipline, evitando però una rigida distinzione tra le stesse. Si precisa che i materiali costituiscono solo spunto di avvio del colloquio, che si sviluppa in una più ampia e distesa trattazione di carattere pluridisciplinare che possa esplicitare al meglio il conseguimento del profilo educativo, culturale e professionale dello studente. Affinché il coinvolgimento sia quanto più possibile ampio, i commissari interni ed esterni conducono l’esame in tutte le discipline per le quali hanno titolo secondo la normativa vigente, anche relativamente alla discussione degli elaborati relativi alle prove scritte.
La scelta da parte della commissione dei materiali da proporre al candidato ha l’obiettivo di favorire la trattazione dei nodi concettuali caratterizzanti le diverse discipline. Nella predisposizione degli stessi materiali, da cui si sviluppa il colloquio, la commissione tiene conto del percorso didattico effettivamente svolto, in coerenza con il documento di ciascun consiglio di classe, al fine di considerare le metodologie adottate, i progetti e le esperienze svolte, sempre nel rispetto delle Indicazioni nazionali e delle Linee guida.
La commissione d’esame dedica un’apposita sessione alla preparazione del colloquio. Al fine di garantire trasparenza e pari opportunità per tutti i candidati, la commissione predispone per ogni classe, in coerenza con il documento del consiglio di classe, un numero di buste, contenenti i materiali suddetti pari al numero dei candidati, aumentato almeno di due unità, così da assicurare che anche l’ultimo candidato possa esercitare la scelta su tre buste. Il presidente della commissione cura che le buste garantiscano la riservatezza del materiale ivi contenuto e che le stesse siano adeguatamente custodite. Il giorno del colloquio, il presidente, alla presenza del candidato, prende tre buste e le sottopone allo stesso. Il candidato sceglie una delle buste della tema. I materiali delle buste scelte dai candidati non possono essere riproposti in successivi colloqui.
Ai docenti che si sono rivolti direttamente al Miur per avere indicazioni sulla preparazione delle buste del colloquio è stato detto che nelle buste del colloquio possono essere inseriti documenti (poesie, testi, foto, immagini di opere, progetti, ecc.) già noti agli studenti indicati nel documento del 15 maggio e svolti nelle singole programmazioni (peraltro in modo dettagliato, in modo da agevolare l’operato della commissione), mentre la situazione (argomenti già predisposti, tesine, mappe concettuali, ricerche, ecc.) già nota non va esplicitata. Per quanto riguarda il fatto che il meccanismo del sorteggio delle buste favorirebbe gli ultimi candidati interrogati è relativo, perché l’argomento “uscito” all’inizio è solo l’incipit (spunto) per avviare il colloquio (peraltro molto trasversale) che potrà comunque ritornare su argomenti già affrontati da altri candidati.
La prima prova, Italiano, è messa in calendario per il 19 giugno, a partire dalle 8.30. il giorno dopo, giovedì 20 giugno, sempre alle 8.30, ci sarà la seconda prova, diversa per ciascun indirizzo di studi. L’ordinanza sull’esame di stato individua anche le date per le eventuali prove suppletive.
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