Pur comprendendo che il momento è di assoluta emergenza, gli studenti dell’ultimo anno di scuola del II ciclo, le famiglie dei maturandi e i loro docenti, attendono risposte chiare e urgenti sul prossimo esame di Stato 2019 -2020.
Se è vero che sulla prossima maturità sono state fatte due ipotesi sullo svolgimento delle prove da sostenere in funzione dei tempi della ripresa della didattica in presenza o della non ripresa delle normali attività didattiche, è anche vero che ci sono interrogativi primari a cui non è stata ancora data alcuna risposta.
Si è detto che le commissioni degli esami di Stato saranno composte dai docenti interni e da un presidente esterno, ma non è stato precisato se la commissione di esame sarà composta da tutto il Consiglio di classe. Oppure, non è chiaro se saranno presenti in commissione tutti i docenti che insegnano le discipline oggetto delle materie di esame stabilite dal DM 28 del 30 gennaio 2020 che aveva individuato le discipline oggetto della seconda prova scritta e le discipline, le quali sarebbero state affidate ai commissari esterni delle commissioni esame, e dai docenti delle quinte classi che insegnano le materie che, per effetto delle scelte fatte in seno ai singoli Consigli di classe, sarebbero state assegnate ai commissari interni.
È importante che gli studenti sappiano se l’esame sarà condotto da sei commissari interni o da un numero maggiore di insegnanti. Un’altra cosa da chiarire è quella riferita alla Commissione: sarà sempre riferita a due classi quinte con un solo presidente, oppure le commissioni saranno composte da una sola classe quinta e quindi i presidenti saranno in numero doppio a quello che accadeva di solito?
Quest’ultima ipotesi garantirebbe tempi più rapidi di svolgimento dell’esame ed eviterebbe la composizione di Commissioni su più scuole, calendari più snelli e meno incroci tra le varie Commissioni.
Anche questo è importante saperlo, perché in aprile di solito vengono compilate, tramite il portale Istanze OnLine del MI, le domande di dirigenti scolastici e dei docenti per assumere il ruolo di presidente di Commissione degli Esami di Stato.
Ci sono anche altri punti da chiarire. Come verranno distribuiti, ad esempio, i punteggi da assegnare ai candidati degli esami di Stato? Sarà sempre previsto il punteggio massimo di 40 punti di credito scolastico derivante dal percorso scolastico dell’ultimo triennio e 60 punti di prove di esame, oppure sarà calibrato diversamente? Nel caso non si rientri a scuola entro il 18 maggio, la prova di colloquio sarà valutata fino ad un massimo di 60 punti? Si tratta di notizie da dare con una certa urgenza e in modo chiaro, visto che si tratta di un Esame di Stato, il cui esito ha un valore anche per l’accesso alle facoltà universitarie.
E ancora: il bonus aggiuntivo dei 5 punti sulla base di cosa sarà attribuito visto che la prova è unica? La lode come verrà attribuita?
Ci sono dubbi anche sul documento del 15 maggio: resterà con la stessa scadenza, oppure si prevede uno slittamento? All’interno di tale documento sarà legittimo inserire argomenti svolti a distanza, oppure saranno leciti solo gli argomenti svolti in presenza?
In conclusione, si tratta di interrogativi di un’importanza fondamentale e che meritano una risposta urgente e chiara. Anche perché gli studenti, le loro famiglie e i docenti esigono di sapere al più presto come si svolgeranno gli esami di Stato 2019/2020.
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