Esami di riparazione, luglio, ad agosto o a settembre? Docenti, genitori e studenti sono d’accordo nel mantenere l’attuale modus operandi previsto nelle scuole senza preferire scadenze diverse: è quanto emerge da un’ampia indagine della rivista specializzata La Tecnica della Scuola, al quale hanno partecipato oltre mille lettori.
Quasi l’80% di docenti, genitori e studenti ha espresso il desiderio di dare l’opportunità di sanare i debiti formativi non entro la fine di agosto ma entro l’8 settembre così come indicato in una nota ministeriale, portata all’attenzione dei media nelle ultime ore dallo stesso ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara dopo il putiferio che si è scatenato in seguito alla pubblicazione di un articolo su La Repubblica. Quest’ultimo lasciava intendere che ci fosse l’improrogabile scadenza, da quest’anno, del 31 agosto per lo svolgimento degli esami per recuperare i debiti formativi. La nota ministeriale sopracitata, invece, specifica che c’è la proroga, come ogni anno, fino all’8 settembre.
Al sondaggio hanno partecipato 1.001 persone, di cui l’82,4% docenti, 10,8% genitori 1,9% studenti.
Il 77,1% dei docenti crede che gli esami di riparazione dovrebbero essere svolti a settembre, il 13,6% preferisce agosto, mentre il 9,3% luglio. Il 68,4% dei docenti ritiene importante “dare la possibilità agli studenti di seguire dei corsi e studiare per un lasso di tempo adeguato”. Il 42,3% ha motivato la sua scelta dicendo che “a luglio e ad agosto le temperature sempre più elevate non sono compatibili con prove d’esame in ambienti privi di condizionatori”.
Il 33,9% sostiene che “i docenti hanno diritto a esaurire interamente le loro ferie senza condizionamenti”, il 29,3% che “occorre permettere anche alle famiglie di fruire delle vacanze per tutto il periodo estivo”, il 14,9% che “si deve evitare che il consiglio di classe che scrutinerà lo studente sia formato da docenti diversi, come potrebbe accadere dal 1° settembre” e solo l’11,3% che “si deve permettere agli studenti che non superano l’anno dopo l’esame di avere il tempo di scegliere una nuova scuola”.
Ecco i commenti dei docenti che credono sia meglio svolgere gli esami di riparazione a settembre:
“NON a luglio! Programmare i recuperi ad un mese dalla fine delle lezioni è una presa in giro per i docenti, ma può danneggiare anche gli studenti, che non hanno un tempo congruo a disposizione per prepararsi (e i ricorsi, poi, sono in agguato…!)”;
“Con gli insegnanti impegnati negli esami di stato, si rischia di andare oltre il 20 luglio in ambienti invivibili (esempio quelle di quest’anno); gli alunni hanno bisogno di tempo per prepararsi e non sarebbero credibili – per esempio – tre giudizi sospesi da recuperare dopo 3 settimane. Inoltre molti, nelle località di mare, fanno un lavoretto e non potrebbero iniziare alla fine di luglio”;
“Farli a settembre permette al ragazzo di ricominciare l’anno con la mente più fresca e preparata”.
Ecco alcuni commenti di coloro che credono che queste prove vadano svolte il prima possibile, magari a luglio.
“La data di inizio della scuola è spesso prima della metà di settembre e fare gli esami a settembre non permette di svolgere tutte le operazioni finalizzate all’avvio dell’anno scolastico”;
“Vanno svolti al termine dei corsi di recupero. Per cui non è pensabile svolgere le tre settimane dei corsi di recupero nel mese di agosto inoltre tutti, compreso gli studenti hanno bisogno di fare vacanza”;
“I nostri studenti d’estate lavorano e non studiano, quando svolgono gli esami a fine agosto spesso hanno dimenticato anche quel poco che sapevano a giugno”;
Simile il parere dei genitori: il 70,7% crede che gli esami di riparazione vadano svolti a settembre. Rispetto ai docenti ci sono più genitori che spingono invece per lo svolgimento a luglio: si parla di una percentuale pari al 16,3%. Solo il 12,9% ha scelto agosto.
Anche in questo caso la maggioranza, il 56,1% dei genitori, ha motivato la propria scelta dicendo che “occorre dare la possibilità agli studenti di seguire dei corsi e studiare per un lasso di tempo adeguato”. Ma le famiglie, era prevedibile, sono più attente alle loro ferie.
Tra i genitori c’è chi crede sia una giusta punizione per chi ha un debito andare a scuola fino a luglio; ma c’è anche chi pensa alle ferie delle famiglie: il 41,7% ha scelto “occorre permettere anche alle famiglie di fruire delle vacanze per tutto il periodo estivo”. Il 31,6% parla invece del caldo: “a luglio e ad agosto le temperature sempre più elevate non sono compatibili con prove d’esame in ambienti privi di condizionatori”.
Il 18,2% sostiene che “si deve permettere agli studenti che non superano l’anno dopo l’esame di avere il tempo di scegliere una nuova scuola”, il 15,2% che “i docenti hanno diritto a esaurire interamente le loro ferie senza condizionamenti”, il 13,6% che “si deve evitare che il consiglio di classe che scrutinerà lo studente sia formato da docenti diversi, come potrebbe accadere dal 1° settembre”.
Ecco alcuni commenti dei genitori:
“Continuano a lamentarsi che 3 mesi di vacanza per i ragazzi sono troppi ma io da genitore non condivido questo pensiero perché da studente ricordo l’impegno notevole svolto durante i mesi di scuola e nel periodo estivo è giusto stare a casa (che tra l’altro ci sono sempre compiti da fare). Quindi per chi si è impegnato fate godere i 3 mesi estivi e per chi ha i debiti fateli andare a scuola fino a metà luglio (con corsi recupero + subito esami) e poi chi è passato si può godere il resto delle vacanze e chi non ha passato l’anno può scegliere se cambiare scuola”;
“Esistono famiglie che hanno le ferie solo ad agosto e magari solo nelle ultime due settimane e non sarebbe corretto costringerle a rinunciarvi”;
“Facendoli entro il 20 luglio, i ragazzi sono ancora ‘freschi’ di lezione e quindi hanno più probabilità di riuscire a passarlo. Oltretutto molti genitori hanno le ferie ad agosto (dalla seconda settimana in poi) e costringere un’intera famiglia a non andare in vacanza non è giusto!”;
“Studiare per 3 mesi è troppo dispersivo. Sforzo subito e poi ‘pausa mentale'”.
Al sondaggio ha partecipato anche una piccola percentuale di studenti. Anche qui stesso discorso: il 73% degli studenti preferisce fare gli esami di riparazione a settembre, il 16,2% ad agosto e il 10,8% a luglio.
Passiamo alle motivazioni di questa risposta: c’è una preferenza schiacciante, pari al 79,2%, per “occorre dare la possibilità agli studenti di seguire dei corsi e studiare per un lasso di tempo adeguato”. Gli stessi studenti, quindi, credono di non riuscire ad avere una buona preparazione durante l’estate in tempo per passare eventuali prove d’esame somministrate a luglio o agosto.
A seguire il 45,8% crede che “occorre permettere anche alle famiglie di fruire delle vacanze per tutto il periodo estivo”, il 41,7% che “a luglio e ad agosto le temperature sempre più elevate non sono compatibili con prove d’esame in ambienti privi di condizionatori”, il 20,8% che “si deve permettere agli studenti che non superano l’anno dopo l’esame di avere il tempo di scegliere una nuova scuola”, il 16,7% che “i docenti hanno diritto a esaurire interamente le loro ferie senza condizionamenti” e il 12,5% che “si deve evitare che il consiglio di classe che scrutinerà lo studente sia formato da docenti diversi, come potrebbe accadere dal 1° settembre”.
Precisiamo che l’indagine è stata realizzata dalla testata giornalistica “La Tecnica della Scuola” nel periodo che va dal 25 al 26 luglio 2023. Hanno partecipato 1.001 soggetti. Il sondaggio non ha carattere di scientificità: i risultati derivano da conteggi automatici.
La Tecnica della Scuola non si assume alcune responsabilità per utilizzi impropri o parziali dell’esito dell’indagine effettuata.
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