Ancora un’altra vicenda che vede protagonista una madre infuriata di fronte alla bocciatura della propria figlia. Stavolta, come riporta Il Resto del Carlino, ci troviamo a Ravenna, e la bocciatura in questione è arrivata dopo lo svolgimento degli esami di riparazione.
La ragazza, 18 anni, iscritta al quarto anno del liceo artistico, era stata rimandata a settembre con tre materie insufficienti. Dopo un’estate passata a studiare l’alunna non è stata comunque ammessa all’anno successivo. La madre non ci ha visto più.
Quest’ultima ha cercato di essere ricevuta dal dirigente scolastico senza successo, e in seguito ha deciso di recarsi dai carabinieri. In caserma ha raccontato fatti e impressioni di ciò che ritiene un’angheria e un’ingiustizia, ma non ha presentato formali denunce. La donna vuole fare un ormai molto comune ricorso al Tar per contestare la decisione dei docenti.
Ecco le parole della madre: “Il professore di fisica e matematica che l’ha esaminata si era espresso in maniera positiva, facendole i complimenti e dicendole che era stata brava durante l’estate a studiare e ad impegnarsi. Testimoni di ciò anche i compagni e gli amici che avevano assistito alla prova. Lei stessa era soddisfatta. Al contrario, quella di inglese, è vero, non era andata benissimo”.
“Confidavamo comunque nella promozione, tanto che avevo già ordinato i libri per la quinta. Poi, quella telefonata ricevuta giovedì scorso è stata un’autentica doccia fredda, io e mia figlia siamo rimaste scioccate ed incredule. Anzitutto, non ho capito perché abbiano contattato me, dato che mia figlia è maggiorenne. A quel punto ho chiamato la scuola chiedendo di parlare col preside, mi è stato detto che fino alle 16 sarebbe stato impegnato con gli scrutini. E quando poco dopo le 14 mi sono recata alla scuola per chiarire i fatti e avere spiegazioni, gli insegnanti hanno fatto muro, dicendomi che il preside era partito. Alla fine non sono stata ricevuta da nessuno, nonostante li pregassi per avere delucidazioni”, ha raccontato, evidenziando quelle che le sembrano incongruenze.
“Mia figlia in tutte le altre materie era andata benissimo durante l’anno scolastico e la pagella lo dimostra. Per questo si sente vittima di una grandissima ingiustizia. Attraverso un legale presenteremo ricorso. Per vedere gli atti, ossia gli esami di mia figlia, ho presentato domanda scritta, anche se mi è stato detto che serviranno mesi per avere la risposta: ma la scuola riparte tra pochi giorni. Per questo l’unica soluzione sarà presentare un formale ricorso. Se andrà bene, farà la quinta, altrimenti in quella scuola ha detto che non metterà più piede, e stiamo già prendendo informazioni presso altri istituti”, questa la decisione di cui ha parlato la madre della studentessa, lapidaria.
Come abbiamo spiegato, sempre più spesso le famiglie presentano ricorso ai Tribunali Amministrativi Regionali contro le bocciature dei figli. Il Corriere della Sera però smentisce ciò di cui l’opinione pubblica è convinta, ovvero che tali ricorsi vadano spesso a buon fine. Secondo quanto spiega la giornalista Gianna Fregonara, la maggior parte dà torto alle famiglie e cita i calcoli dell’avvocato esperto di diritto scolastico Michele Bonetti secondo cui solo un ricorso su dieci viene accolto. Anche se quelli che vengono alla ribalta delle cronache sono i casi accolti.
Gli ultimi due casi, quello del ragazzo di Venezia bocciato con 54/100 e ammesso col minimo dal Tar del Veneto, e quello della ragazzina di prima media Tivoli, insufficiente in sei materie ma successivamente promossa dal tar del Lazio, sono solo gli ultimi di una lunga serie.
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