La lettura dell’O.M. 53 del 3 marzo 2021 sugli esami di Stato continua suscitare alcuni dubbi, nonostante di essa si discuta ripetutamente sin dalla sua pubblicazione. Uno degli aspetti del colloquio che ancora rimane non perfettamente chiaro è quello riguardante una delle novità della maturità 2021, cioè l’insegnamento trasversale di Educazione Civica, inserito in via sperimentale in tutti i gradi scolastici, a partire dalla scuola dell’Infanzia fino alla scuola secondaria di II grado, per tre anni, fino all’anno scolastico 2022-2023, prima di diventare ordinamentale, nell’anno scolastico 2023-2024. Infatti l’articolo 18 dell’Ordinanza Ministeriale, che illustra l’articolazione e le modalità dello svolgimento del colloquio d’esame, non fa cenno all’Educazione Civica. (VAI AL CORSO)
Ma andiamo per ordine ed esaminiamo alcuni dettagli dell’Ordinanza che potrebbero chiarire questo aspetto.
Il Documento che i docenti del consiglio di classe dovranno redigere e pubblicare entro il prossimo 15 maggio rappresenterà per la commissione, ma per quest’anno possiamo dire per il presidente, dal momento che egli è l’unico componente esterno, la guida alla quale attenersi per lo svolgimento dell’esame.
L’articolo 10, dedicato appunto al documento di classe, fa menzione esplicita sia all’Educazione Civica sia a Cittadinanza e Costituzione.
Riguardo alla prima, specifica che per le discipline coinvolte sono altresì evidenziati gli obiettivi specifici di apprendimento ovvero i risultati di apprendimento oggetto di valutazione specifica per l’insegnamento trasversale di Educazione civica.
Per quanto riguarda Cittadinanza e Costituzione, che fino allo scorso anno scolastico sono state oggetto di colloquio agli esami di Stato, nello stesso articolo si legge che al documento possono essere allegati atti e certificazioni relativi alle attività, ai percorsi e ai progetti svolti nell’ambito del previgente insegnamento di Cittadinanza e Costituzione e dell’insegnamento dell’Educazione Civica riferito all’a.s. 2020/21.
Quanto detto fa presupporre che l’Educazione Civica faccia parte del colloquio d’esame.
L’insegnamento di Educazione Civica, in quanto trasversale ed affidato nel corso dell’anno scolastico a tutto il consiglio di classe, che ha enucleato le discipline nelle quali inserire tale insegnamento, non sarà affidato durante il colloquio d’esame a un commissario specifico. Su questo punto l’art. 17 dell’Ordinanza, infatti, specifica che il candidato deve dimostrare di aver maturato le competenze e le conoscenze previste dalle attività di Educazione Civica, per come enucleate all’interno delle singole discipline.
Ma quando, durante il colloquio, il candidato deve e può dimostrare di aver maturato tali competenze?
Dovrebbe essere l’articolo 18 dell’Ordinanza, che spiega nei dettagli l’articolazione e le modalità di svolgimento del colloquio d’esame a chiarire le modalità e i momenti nei quali dimostrare l’avvenuta maturazione di tali competenze. Invece l’articolo 18 tace su questo aspetto. Di qui le varie supposizioni e interpretazioni.
Lo scorso anno scolastico Cittadinanza e Costituzione aveva una collocazione ben precisa e uno spazio dedicato all’interno dell’esame e i candidati avevano ben chiari gli argomenti che avrebbero affrontato durante il colloquio. Quest’anno tale aspetto non sembra essere così scontato, forse anche perché qualche perplessità è già scaturita nel corso dell’anno scolastico su come fare acquisire e maturare competenze e conoscenze all’interno delle discipline curricolari e, di conseguenza, continua a permanere per l’accertamento delle stesse nel colloquio.
Del resto sembra opportuno ricordare che tale mancanza di chiarezza era già stata rilevata dal Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, il quale nel parere obbligatorio, ma non vincolante, reso al Ministero dell’Istruzione aveva puntualizzato la necessità di inserire uno specifico riferimento alle attività di Educazione civica, precisando, come per i PCTO, che una specifica trattazione delle attività di Educazione civica durante questa fase del colloquio è prevista solo nel caso in cui non sia ricompresa all’interno dell’elaborato.
Tale richiesta di chiarimento, purtroppo, non è stata recepita e l’Ordinanza Ministeriale non ne fa cenno.
Quindi, attenendoci all’Ordinanza, ma anche con uno sguardo al Parere del CSPI, dovremmo ritenere che l’Educazione Civica durante l’esame possa trovare spazio o nell’elaborato, eventualmente (avverbio non presente nell’Ordinanza, ma aggiunto nella Nota Ministeriale 349 del 5 marzo 2021) integrato in una prospettiva multidisciplinare dagli apporti di altre discipline, oppure nella fase riguardante la scelta dei materiali da parte della Commissione, relativamente alle discipline coinvolte in tale insegnamento.
Certamente un po’ più di chiarezza avrebbe reso più lineare e chiara, e quindi più omogenea, la conduzione del colloquio da parte delle Commissioni. Di questo aspetto e di altri, quali ad esempio, proposte per la scelta dell’argomento dell’elaborato e per la scelta dei materiali, presentando anche esempi operativi, immediatamente spendibili e un modello completo del documento di classe, si parlerà nei due webinar dedicati agli Esami di Stato che si svolgeranno nei prossimi giorni, il 9 e il 13 aprile 2021.
In vista della maturità 2021 il corso di aggiornamento docenti Esami di Stato 2021, tenuto dalla formatrice Anna Maria Di Falco, in programma il 3 e 4 maggio.
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