Agli Esami di Stato 2021, di maturità e di terza media, sarà possibile non essere ammessi? Pare di sì. La non ammissione sarà un’opzione. Insomma, quello di quest’anno ha tutta la parvenza di un esame di Stato serio e complesso, nonostante l’assenza di prove scritte. Lo affermano gli esperti della Tecnica della Scuola protagonisti della diretta di martedì 23 febbraio, i Dirigenti Scolastici Anna Maria Di Falco e Salvatore Impellizzeri, che ci hanno spiegato in cosa consisteranno le prove degli esami di maturità e di terza media, secondo quanto anticipato dal Comunicato del Ministero dell’Istruzione e appreso dai canali del nostro quotidiano di informazione scolastica.
Le ordinanze ministeriali sull’esame di Stato 2021 sono infatti già al vaglio del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI), che dovrà dare il proprio parere, e da quanto emerge le ordinanze contemplano la non ammissione.
Rispetto all’anno scorso, in cui tutti i ragazzi sono stati tutti ammessi agli esami, anche se privi dei requisiti previsti dal decreto legislativo n. 62 del 2017, quest’anno andrà diversamente. Il Ministero ha infatti chiarito che l’ammissione all’Esame sarà deliberata dal Consiglio di classe.
Quanto al requisito della frequenza, previsto per i tre quarti dell’orario individuale, saranno, come previsto dalla normativa, i collegi docenti a introdurre le eventuali deroghe, tenuto conto delle specifiche situazioni anche dovute all’emergenza pandemica.
In quali casi la non ammissione? Nel caso in cui l’alunno sia stato negligente nel corso dell’anno scolastico. Dunque un alunno che non si fosse presentato a lezione o che non avesse partecipato attivamente alla didattica a distanza per ragioni proprie e non per cause da ricondurre alla pandemia, alla malattia o alla mancanza di mezzi, potrebbe non essere ammesso.
Come dimostrare la negligenza dell’alunno? Chiedono gli utenti durante la diretta. Ma la Dirigente Scolastica Di Falco chiarisce: la scuola non è tenuta a dimostrare che l’alunno sia stato negligente; al contrario, è tenuta a dimostrare di avere fornito all’alunno tutti i mezzi, tecnologici e didattici, tali da mettere l’alunno in condizione di impegnarsi.
In presenza, dunque, di tutte le condizioni favorevoli per studiare, il non impegno dell’alunno sarebbe riconducibile a una sua personale negligenza. Del resto una eventuale malattia sarebbe certificata e nell’impossibilità di frequentare la scuola in quanto ospedalizzati, scatterebbe la scuola in ospedale.
Di questi argomenti e di molto altro abbiamo discusso nella diretta di Tecnica della Scuola Live.
Durante la diretta sono stati affrontati i quesiti dei lettori della Tecnica della Scuola in relazione a:
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