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Esami di Stato al via

Alla vigilia dello svolgimento della prova scritta di Italiano, il ministro dell’Istruzione Letizia Moratti ha rivolto ai maturandi una lettera aperta, il cui testo è stato inviato ai 3.500 istituti secondari superiori dove si svolge l’esame di Stato.
Ecco un passaggio della lettera: "Vivete pienamente i valori che avete assimilato durante gli anni di scuola. Anche se, forse, dimenticherete molte delle cose imparate, questi valori vi guideranno in ogni scelta che dovrete compiere".

Da un’indagine condotta da "Cream-magazine" su un campione di 6.348 alunni impegnati negli esami di Stato, che inizieranno il 16 giugno con la prima prova scritta, risulta che otto studenti su dieci si preoccupano di non essere pronti per affrontare le imminenti prove d’esame. In particolare, il 29% dei maturandi afferma di dover ancora colmare delle lacune, il 36% sostiene di dover abbondantemente recuperare, il 16% ammette di studiare tuttora pochissimo, mentre il 19% ritiene di avere studiato molto.
Se l’81% dei ragazzi non ha la certezza di sentirsi preparato, quasi il 60%, però, dichiara che non cercherà di usare il telefono cellulare durante le prove scritte (più del 10% degli alunni sottolinea: "sarebbe contrario ai miei principi").
Un ausilio telematico durante l’esame, attraverso collegamenti ad internet e relative consultazioni, sarebbe comunque gradito dal 43% dei ragazzi coinvolti nell’indagine. Peraltro, il 27% dei maturandi si è servito, per rifinire la preparazione alle prossime prove scritte, di appunti e tesine trovati su siti internet, mentre il 22% di loro si è rivolto a "professori privati", il 18% ha avuto un sostegno dagli stessi compagni di classe, il 15% ha consultato il "Bignami" ed altri libri.
Dalla ricerca, effettuata in collaborazione con il sito web Matura.it, il portale dedicato esclusivamente all’appuntamento dell’esame di Stato, emerge che l’Italiano è la materia preferita dal  31% degli alunni, seguita dalla disciplina di indirizzo per ciascun corso di studi.
Ma quali sono i progetti dei ragazzi una volta superati gli esami? Il 63% di loro esprime la volontà di proseguire gli studi iscrivendosi ad un corso universitario, mentre il 21% intende trovarsi al più presto un lavoro. C’è, infine, un 16% di ragazzi  che si riserva "un po’ di tempo per decidere".

Andrea Toscano

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