Secondo i giovani d’oggi la maturità si supera anche attraverso l’utilizzo ‘spinto’ delle nuove tecnologie: lo sanno bene al ministero dell’Istruzione, i cui funzionari da alcuni anni dedicano una sezione del regolamento degli esami conclusivi del secondo ciclo alla necessità di lasciare a casa apparecchi interattivi, cellulari, chiavette di connessione e tutti i tipi di congegni che permettono di collegarsi on line con l’esterno.
I timori dei responsabili del dicastero di viale Trastevere, del resto, sono più che fondati. Oltre alla proverbiale predisposizione per tutto ciò che è comunicazione a distanza da parte dei cosiddetti “nativi digitali”, si deve aggiungere il fatto che la miniaturizzazione delle tecnologie ha ridotto in modo esponenziale le possibilità di essere “pizzicati” durante lo svolgimento delle prove. E non solo: secondo un recente sondaggio, condotto dalla redazione del portale Studenti.it in collaborazione con Swg, a cui hanno partecipato 1258 maturandi, il 55% degli studenti ritiene che anche per prepararsi efficacemente sia necessario affiancare ai tradizionali strumenti di studio le fonti da smartphone. Solo il 28% del campione intervistato ha detto che utilizzerà esclusivamente i libri di testo. A cui si aggiunge il restante 15% dei partecipanti alla ricerca, che non ha ancora le idee ben chiare in merito.
Il cellulare, ormai stretto compagno dei nostri giovani, diventa così lo strumento di accesso più gettonato per poter interagire. Il portale studentesco ha così deciso di mettere a disposizione di tutti i candidati alla maturità una nuova applicazione gratuita, per iPhone e iPod. “Installando l’applicazione Maturità 2011 sui propri device Apple, i maturandi – fanno sapere dalla redazione di Studenti.it – potranno accedere dovunque e in ogni momento alle notizie e ai consigli sulla maturità del portale Studenti.it, ma soprattutto avranno anche la possibilità di ricercare e consultare tutto il database del servizio Appunti, risorsa preziosa per una preparazione completa per gli Esami di Stato, oltre che avere accesso alle tracce degli anni precedenti per ciascun indirizzo di studio”.