Una tesina molto particolare che fa davvero riflettere: un’alunna di Roma, con dislessia ha deciso di approfondire il tema “DSA, BES e ADHD”. E lo ha fatto in un modo originale: ha raccolto i numerosi insulti, purtroppo, da lei ricevuti negli anni dai compagni.
“Stupida”, “Vai con chi ti può capire”, “Non fate scrivere ai genitori”, “Non ti vergogni”, “Down”, “Non te ne vai?”, “Possibile che ti debba dire ogni cosa?”, “Non ce la fai?”, “100 anni per fare un problema?”, queste alcune delle orribili frase a lei rivolte negli anni. Lo riporta Il Messaggero.
Le frasi sono state inserite in un quadro a corredo della tesina, su cui è stata scritta una dedica alla sua scuola: “Perché non dimentichi che la diversità è occasione di ricchezza e che non possono esistere intelligenza e cultura se cuore e cervello non sono in equilibrio”.
L’obiettivo? Dimostrare che dietro ad una buona educazione è necessario il bilanciamento di mente e cuore. “La casa è la scuola stessa” ha dichiarato la ragazza. “Con all’interno delle scritte sgrammaticate. Così vedo io le parole. Sono tutti gli insulti che ho ricevuto in questi anni. L’istruzione è completa quando vengono rispettate anche le esigenze degli altri senza sovrastarli e deriderli”.
Ma la tredicenne non si è sentita totalmente sola. Nel cielo del disegno un soffione che vola via rappresenta una compagna di classe: “Dopo un evento di bullismo venne da me e mi disse ‘ti voglio bene’, è stata l’unica ad avermi capita”.
L’indagine dell’Osservatorio indifesa di Terre des Hommes e OneDay Group, i cui risultati sono stati diffusi in occasione del Safer Internet Day, il 6 febbraio, racconta che i giovani della Generazione Z (coloro che sono nati tra la fine degli anni ‘90 e all’inizio della seconda decade del 21° secolo) temono, quando sono, in rete cyberbullismo e revenge porn.
Dall’indagine, a cui ha contribuito anche la community di ScuolaZoo, il 65% dei giovani tra i 14 e i 26 anni, dichiara di essere stato vittima di violenza e tra questi il 63% ha subito atti di bullismo e il 19% di cyberbullismo. L’indagine ha coinvoltooltre 4 mila ragazzi e ragazze tra i 14 e i 26 anni.La percentuale di chi ha subito una violenza, sia fisica che psicologica, sale al 70% se si considerano le risposte delle ragazze e all’83% tra chi si definisce non binario e scende al 56% tra i maschi. Anche le tipologie di violenza subite sono diverse tra i generi, a eccezione delle violenze psicologiche e verbali, che colpiscono ugualmente maschi e femmine.
È più maschile, invece, il bullismo (68% maschi e 60% femmine), mentre il cyberbullismo sembra colpire di più le ragazze (21% femmine e 16% maschi).
Tragli atti di violenza più segnalati dalle ragazze c’è il catcalling, ovvero commenti di carattere sessuale non graditi ricevuti da estranei in luoghi pubblici, al 61% e le molestie sessuali al 30%; tutte le tipologie segnano percentuali più alte tra chi si definisce non binario.
Inoltre, bullismo e cyberbullismo, così come le violenze psicologiche e verbali, prendono di mira soprattutto l’aspetto fisico (79%), a seguire l’orientamento sessuale (15%), la condizione economica (11%), l’origine etnica e geografica (10.5%), l’identità di genere (9%), la disabilità (5%) e la religione (4%).
È la scuola, con il 66%, il luogo percepito dove è più probabile essere vittime di violenza, seguito dal web, indicato dal 39% delle risposte. Se si guardano le risposte delle ragazze, Internet è al terzo posto (36%) la strada al 41%, che arriva invece al quarto posto al 36% tra chi si definisce non binario.
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