Esami di Stato, aumentano i non ammessi ma di poco
I primissimi dati sull’esito degli scrutini nella classi terminali delle scuole superiori indicano che il numero di studenti non ammessi agli esami conclusivi di Stato è in aumento. Ma non si tratta di quel boom di bocciature, come si temeva, conseguente alla ‘stretta’ imposta dal ministro Gelmini attraverso l’obbligo della sufficienza in tutte le discipline. Evidentemente ha prevalso la logica adottata da alcuni istituti, come il Vittorio Veneto di Milano, dove la gran parte dei ‘cinque’ sono stati considerati comunque sufficienze.
Così, in base a quello che viale Trastevere definisce un “significativo campione” di istituti superiori – licei, tecnici, professionali e artistici – di Emilia Romagna, Marche, Veneto, Puglia, Lombardia e Campania (200 istituti per complessivi 11.779 allievi), dove gli scrutini sono già stati completati, i non ammessi sarebbero il 6,1% del totale: l’incremento rispetto al 2009, in effetti, c’è stato ma è pari solo allo 0,6% visto che lo scorso anno non partecipò alle prove conclusive il 5,5%. Il dato però basta per il Miur per indicare una chiara tendenza ad una “maggiore severità delle scuole”, anche perché conferma “l`andamento già registrato nell’anno precedente”. Siamo ancora presto per trarre delle conclusioni, ma se questa proiezione fosse confermata, i non ammessi alla maturità sarebbero in Italia 28.500. Un dato bene lontano da chi, forse un po’ pessimista, parlava di almeno 100.000 mila respinti senza possibilità di accedere agli esami (al via il prossimo 22 giugno). Il Ministero ha fornito delle anticipazioni anche per quanto riguarda i risultati degli scrutini relativamente alle prime quattro classi delle scuole superiori: anche in questo caso i dati disponibili segnalano un incremento significativo dei non ammessi. Rispetto all`11,7% dei non ammessi alla classe successiva del precedente anno scolastico, quest`anno nelle stesse scuole la percentuale è salita al 13,1% (con i maggiori incrementi negli istituti professionali e nei licei).
Gli allievi promossi a giugno risultano quindi 62,9% mentre per più del 24% il giudizio rimane in ‘congelato’: per loro sarà necessario frequentare un corso di recupero, non sempre organizzato dall’istituto frequentato, e la verifica estiva.