Le nuove regole in materia di valutazione e di esami di Stato previste dal decreto legge 22 all’esame del Senato in questi giorni potrebbero comportare qualche risparmio non irrilevante per le casse del Ministero.
La circostanza viene evidenziata anche in una scheda di lettura predisposta dall’Ufficio bilancio del Senato che, in merito alle nuove regole sulla composizione delle commissioni d’esame formate da soli commissari interni e da un presidente esterno, osserva: “Si tratta di una disposizione che non può comportare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, semmai, potrebbe comportare risparmi di spesa”
Non solo, ma la nuova formula secondo l’Ufficio Bilancio “potrebbe comportare risparmi di spesa favorendo una riduzione del numero di studenti che non superano l’esame e pertanto devono ripetere l’ultimo anno”.
L’Ufficio Bilancio solleva però un dubbio: i risparmi si potranno quantificare solo dopo che si sarà conclusa la procedura degli esami e quindi non prima del mese di settembre (e forse anche dopo): e allora sarà possibile riaccreditare alle scuole le somme risparmiate, come prevede espressamente l’ultimo comma dell’articolo 2 sulle nuove modalità di svolgimento degli esami di Stato?
Con ogni probabilità la risposta è negativa e questo significa che i risparmi potranno essere utilizzati dalle scuole solo a partire dai primi mesi del 2021.
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