Non stupisce più ormai venire a contatto con tutta una serie robusta di strafalcioni fioriti nel corso degli esami di Stato e che per lo più vengono messi a dimora nelle prove orali, proprio quando la tensione raggiunge l’apice e quando di fronte alle domande dei commissari, il candidato in qualche modo deve dare una risposta, qualunque essa sia, ma purchè si parli, partecipando in tal modo al cosiddetto dialogo educativo.
Ancora una volta ci ha pensato Skuola.net, sfruttando le confidenze dei compagni di classe di questi fantasiosi alunni, i quali a loro volta, presenti agli esami, hanno poi raccontato gli scivoloni divulgandoli in tutti i luoghi possibili compreso appunto il portale degli studenti che diligentemente li ha elencati, secondo tassonomie e classi.
Partiamo dalla letteratura, già per sua natura fantasiosa, e con un poeta già di per sè “Immaginifico”: Gabriele D’Annunzio che se per qualcuno è stato uno dei primi “estetisti” d’Italia, per altri invece è diventato “poeta water”, nella immancabile confusione fra “Vate” e “Water”: non sappiamo se il ragazzo abbia aggiunto a quest’ultimo termine anche “Closed”.
A scrivere i Malavoglia invece, per un diplomando, non è stato Giovanni Verga ma Italo Svevo, cosa che appare incomprensibile vista la lontananza tra il mare di Acitrezza e i fumi triestini; più accettabile invece l’errore sul Pirandello il cui dramma, Enrico IV si è trasformato in Luigi XIV.
Scandaloso invece l’attribuzione del 10 agosto a Dante il quale, non solo avrebbe inseguito le lacrime di San Lorenzo, ma sarebbe stato pure uno dei più noti ebrei italiani. Ungaretti, a proposito del sottotitolo della traccia del tema scritto: “Mariano, 1916”, ha per suo conto avuto la fortuna di avere per amico proprio un tale Mariano, ora defunto, ma inseparabile sodale dal poeta.
E così con la letteratura straniere, tanto che una alunna, parlando di 1984 di Orwell, ha chiamato ripetutamente in causa il protagonista Will Smith (l’attore) invece che Winston Smith.
Più sottili, si legge su Skuola.net, le granate sparate dagli alunni sul tavolo dei commissari riguardanti la storia.
Se qualcuno ha stravolto le battaglie avvenute nel passato, indicando ad esempio Italia e Germania alleate durante il primo conflitto mondiale o proclamando Mussolini governatore d’Italia nel 1915, qualche altro si è lanciato addirittura a inventare anche Terza guerra mondiale e collocandone addirittura l’inizio in India. Non avrebbe saputo tuttavia specificare la data d’inizio e di fine. Tito Livio, per chi non lo sapesse, in realtà altro non era che uno degli Imperatori romani, mentre per un altro Garibaldi visse attorno al 1300.
Parlando della Guerra Fredda e sull’interpretazione dell’aggettivo “fredda”, uno studente ha sentenziato che l’aggettivo è riferito al fatto che la guerra fu combattuta “senza sentimento”, in maniera crudele e distaccata; mentre per un altro, un po’ più pratico, la guerra è così chiamata perché ha avuto come luogo di svolgimento la Siberia.
“Facciamo un esercizio sulle derivate?”, ha chiesto la prof al candidato sicuro di sé. E lui: “No, grazie!”.
“Parlami della rivoluzione di febbraio”, ha chiesto invece un docente alla candidata.
E lei: “Forse intende dire quella di ottobre, quella di febbraio non esiste”. Domanda trabocchetto, di sicuro, ma quanto basta per capire il livello dei nostri ragazzi.
Diverso invece è il clima delle interrogazioni in merito all’attribuzione del dipinto “Guernica” a Pablo Escobar, ma con cui si capisce che la cultura latita certe aule scolastiche, mentre per Cittadinanza e Costituzione, c’è stato chi, davanti alla richiesta della commissione di iniziare un discorso sull’argomento, si è mostrato molto perplesso, chiedendo poi delucidazioni: “Ma Cittadinanza di italiano o di storia?”.
Molteplici pure le segnalazioni di studenti totalmente impreparati sulle attuali cariche dello Stato, a partire dal Presidente della Repubblica che per un diplomando sarebbe Conte, per un altro Matteotti e per un altro ancora Matteozzi: chi sia costui non è dato sapere.
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