Con una propria circolare il Ministero della Salute dà il via libera all’uso dei test salivari per la diagnosi di infezione da Covid seppure con qualche precisazione, a partire dal suggerimento di ricorrere al campione di saliva “qualora non sia possibile ottenere tamponi oro-nasofaringei”
Secondo gli esperti, questa tipologia di test potrebbe essere particolarmente utile in tutti quei casi in cui sia necessario un controllo periodico e frequente e per questo motivo si sta pensando di introdurli nelle scuole.
Il sottosegretario all’istruzione Rossano Sasso, come riporta l’Ansa, ha già detto: “Condivido la riflessione sull’opportunità di utilizzare i test salivari già per gli esami di terza media e di maturità. Porrò il tema all’attenzione del ministro Patrizio Bianchi”.
Anche Elvira Serafini, segretaria nazionale dello Snals ha aggiunto: “Con l’autorizzazione del ministero a poter utilizzare i test salivari, auspichiamo possano essere utilizzati subito per gli esami di Stato. Il Covid sta colpendo le fasce di alunni giovani e giovanissimi, con le varianti sono presi di mira anche i piccoli. Sarebbe importantissimo tutelare docenti, personale Ata e alunni: con questi test sarebbero certi che non ci sono casi di positività”.
L’idea è certamente interessante e potrebbe essere utile approfondirla anche se per la verità andrebbero presi in considerazione anche gli aspetti pratici e organizzativi connessi, a partire dal personale necessario per effettuare i test nel tra il momento dell’ingresso a scuola e l’inizio delle attività didattiche.