Ma quanto è utile l’esame di Stato così come è fatto oggi? Una domanda che in molti si stanno facendo, visto che nella legge 107/2015 è prevista la loro riforma.
Leggiamo, da uno speciale di ieri del Corriere della Sera, una vera e propria denuncia di alcuni dirigenti del USR Emilia Romagna. In tale denuncia si sostiene che gli esami di Stato, così come sono fatti oggi, con una commissione formata da tre membri interni e tre membri esterni con un presidente esterno, comporta una spesa notevole per la formazione di 12554 commissioni. Una spesa che va ad incidere sulle casse dello Stato per 200 milioni di euro l’anno, al contrario di quello che avviene per l’esame di Stato del primo ciclo d’istruzione.
In buona sostanza dall’USR dell’Emilia Romagna arriva un forte monito al Ministro Stefania Giannini di rivedere l’esame di Stato in modo da eliminare le commissioni miste e passare definitivamente a Commissioni tutte interne con un solo Presidente esterno.
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Ci piacerebbe sapere l’opinione del responsabile del Miur su come intende riformare l’esame di Stato a partire dal prossimo anno scolastico. Inoltre i dirigenti dell’Usr Emilia Romagna fanno notare che la quasi totalità degli studenti, che è ammesso a svolgere gli esami di Stato, ha esito positivo e nella sostanza il voto d’esame rispecchia i voti di ammissione dei consigli di classe.
In sostanza sugli esami di Stato del II ciclo si è arrivati a un punto di svolta: “ O si cambia o resteranno per altri 10 anni così come sono”. Purtroppo, costa dirlo, ma gli esami di Stato sono divenuti una pratica che viene ripetuta da decenni, con qualche breve e timida riforma, prima fatta e poi ritirata, e non produce alcun reale vantaggio per alcuno. Questo significa che l’esame di Stato non funzione e forse sta anche mettendo in evidenza un sistema poco efficiente e per nulla efficace.
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