Gli esami di licenza media e di maturità si svolgeranno con un protocollo di sicurezza sostanzialmente simile a quello già utilizzato con buoni risultati in occasione degli Esami di Stato dello scorso anno: a questa conclusione sono giunti i dirigenti del ministero dell’Istruzione e i sindacati, al termine di un prima incontro tenuto venerdì 14 maggio.
Secondo i sindacati rappresentativi è urgente siglare un protocollo aggiornato, non solo per gli esami della secondaria ma anche in vista delle attività organizzate dalle scuole nell’ambito del Piano Estate 2021, per il quale proprio oggi il Ministero dell’Istruzione ha assegnato a tutte le scuole, sul territorio nazionale, i 150 milioni stanziati dal Decreto sostegni.
Secondo quanto riportano le agenzie di stampa, i tanto attesi tamponi in vista degli esami di maturità e di terza media non si faranno: “non sembrano necessari e oltretutto andrebbero ripetuti nelle varie fasi degli esami”, mentre è probabile che la seconda dose di Astrazeneca venga posticipata per i docenti impegnati come commissari agli esami o che, qualora la seconda vaccinazione venga comunque eseguita, il docente che l’abbia appena ricevuta possa partecipare alla prova collegandosi da remoto.
All’incontro era presente anche il professor Alberto Villani, presidente della società di Pediatria e responsabile di Pediatria generale e malattie infettive del Bambin Gesù di Roma, che ha presentato gli esiti di uno studio su 1.000 alunni e 100 docenti, mettendo in risalto l’assoluta sicurezza delle scuole dove vengono rispettate le norme sul distanziamento.
Secondo Villani l’Italia ha rappresentato un modello virtuoso e alcuni studi documentano l’efficacia dell’impegno del personale scolastico anche sul fronte delle misure per contrastare il Covid nelle scuole: “un impegno del quale dobbiamo essere orgogliosi”, ha detto il pediatra.
La scuola, ha continuato, è stata in questi mesi un luogo sicuro ed inoltre ha svolto una grande azione di sensibilizzazione e di diffusione della cultura della prevenzione, ha fatto notare Villani: il pediatra ha sottolineato come l’organizzazione degli esami in presenza lo scorso anno non ha ricevuto il necessario plauso da parte dell’opinione pubblica ed ha evidenziato il ruolo delle organizzazioni sindacali e il clima di collaborazione.
Ma secondo quanto si apprende, Villani avrebbe anche riferito ai sindacati che il lungo periodo di emergenza, causa Covid, per i bambini e ragazzi rimane assai difficile: sono arrivati in ospedale, nelle ultime settimane, alcuni giovani che hanno tentato il suicidio; inoltre, nel pronto soccorso di pediatria è aumentato il lavoro per problematiche di natura psicologica e il reparto per i disturbi alimentari che ha 30 posti letto, e che in genere è occupato da 2-3 giovanissimi, è già a 16 posti letto occupati.
È probabile che ad avvertire certi disagi e forti momenti di crisi siano anche gli stessi ragazzi, di terza media e quinto superiore, oltre un milione complessivamente, che dovranno sottoporsi alla prova unica dell’Esame di Stato 2021.
La scuola, inoltre, dovrà allestire dei protocolli utili anche all’accoglimento dei giovani che parteciperanno alle attività organizzate nell’ambito del piano Scuola d’Estate previsto dal governo e finanziato con oltre mezzo milione di euro.
Anche i sindacati hanno avanzato delle proposte. Lo Snals ha chiesto di poter svolgere gli esami in videoconferenza per gli alunni fragili, misure specifiche di prevenzione per i soggetti esterni alle scuole durante gli esami (commissari, privatisti, eccetera), possibilità di svolgere da remoto le riunioni preliminari e finali delle commissioni.
Il sindacato ha anche ribadito l’utilità delle mascherine chirurgiche in luogo di quelle di comunità.
Sempre secondo lo Snals, la distanza dei due metri è stata ritenuta una misura straordinaria di sicurezza essendo un metro già sufficiente a garantire la prevenzione del contagio.
Durante l’incontro, il sindacato autonomo ha detto che l’utilità dei sistemi di purificazione dell’areazione sarebbe scarsa rispetto alle esigenze di prevenzione.
Bisogna capire se proseguire con le “prescrizioni del protocollo dello scorso 6 agosto oppure sia necessario prevedere altre misure, data l’evoluzione positiva dell’emergenza epidemiologica”, ha osservato l’Associazione nazionale presidi, guidata da Antonello Giannelli.
Bisogna anche esprimersi sulla “possibilità di effettuare visite guidate e le modalità di gestione dei casi Covid-19 e dei tracciamenti, in un momento in cui i referenti Covid appositamente formati potrebbero essere assenti per ferie”.
“Le indicazioni necessarie devono essere fornite ora per permettere alle scuole di programmare e organizzare le attività al meglio”, ha concluso Giannelli.
Rispetto all’anno 2020, all’appuntamento degli esami finali si arriva oggi “con maggiore consapevolezza”, ha detto la Flc Cgil.
“È indispensabile assicurare – ha dichiarato Graziamaria Pistorino, segretaria nazionale Flc Cgil – la massima attenzione alle condizioni generali, ma soprattutto alle particolari situazioni di fragilità di studenti e docenti, attraverso la possibilità di svolgere l’esame a distanza”.
“Più in generale, in previsione dell’avvio delle attività connesse al piano Scuola Estate e della ripartenza di settembre, si ribadisce la necessità di effettuare un monitoraggio dettagliato delle diverse tipologie di contatto e di relazione nei vari contesti: scuola dell’infanzia e primaria, laboratori, attività con gli alunni diversamente abili. Per le attività connesse al piano estate, non sempre corrispondenti alla consueta attività d’aula”, la sindacalista ha detto che diventa “necessario individuare specifici protocolli di sicurezza”.
La leader della Cisl Scuola, Maddalena Gissi, ha ribadito l’importanza delle considerazioni del professor Villani per il mondo della scuola: “i suoi incoraggiamenti, le sue considerazioni nel confronto di docenti, personale e dirigenti – ha detto all’Ansa – sono stati un elemento di grande gratificazione: ci ha suggerito di continuare a insistere perchè la scuola in presenza ci sia attraverso tutte le occasioni, in rete con il territorio, per ridare l’opportunità ai ragazzi di ritrovarsi in quegli ambienti che possono essere ancora protetti e che non possono essere condizionati da altri fattori.
Il prossimo incontro tra le parti è stato fissato al 21 maggio, tra una settimana.
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