Come abbiamo recentemente scritto dall’anno scolastico 2018/2019, gli studenti dell’ultimo anno di scuola secondaria di II grado, potranno essere ammessi agli esami di Stato anche con una media inferiore a 6 e pure con l’insufficienza nel comportamento.
Con il d.lgs.62 del 13 aprile 2017 sono state abrogate alcune norme sulla valutazione degli studenti, che erano state disposte dal Decreto del Presidente della Repubblica n.122 del 2009.
È utile conoscere che il d.lgs. 62 all’art. 26, comma 6, dispone, con effetto a partire dal 1° settembre 2017, la cessazione dell’efficacia, tra altre norme, dell’art.6 del DPR 122/2009, che disponeva l’ammissione all’esame conclusivo del secondo ciclo dell’istruzione, per gli allievi scrutinati con una votazione non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline valutate con l’attribuzione di un unico voto secondo l’ordinamento vigente e un voto di comportamento non inferiore a sei decimi sono ammessi all’esame di Stato.
Con l’abrogazione di fatto dell’art.6 del DPR 122/2009, prevista ai sensi del d.lgs. 62/2017, attualmente uno studente dell’ultimo anno di un liceo, tecnico o professionale, potrebbe essere ammesso agli esami di Stato con una media inferiore a 6 e con un voto di comportamento insufficiente.
Durante il convegno dal titolo “la Scuola colabrodo” tenutosi il 2 ottobre 2018 presso l’Istituto Superiore “Leonardo Da Vinci” di Roma, dove hanno partecipato Marco Damilano, direttore de L’Espresso, i presidenti delle commissioni Cultura e Istruzione di Camera e Senato, Luigi Gallo (M5S) e Mario Pittoni (Lega), l’ex ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli e la responsabile scuola di Forza Italia Valentina Aprea, si è parlato, lo ha fatto il Senatore Mario Pittoni, di ripristino della bocciatura.
Il Presidente della 7^ Commissione Cultura e Istruzione del Senato ha detto: “Per qualcuno fra le cause della dispersione c’è la bocciatura. C’era, visto che la “Buona scuola” l’ha praticamente abolita in nome dell’inclusione a ogni costo. Avverto subito che lavoriamo per ripristinarla. Senza un minimo di selezione, infatti, il titolo perde valore (ne sanno qualcosa i nostri ragazzi quando si affacciano al mondo del lavoro e scoprono di non essere considerati). E la mancanza dello stimolo fondamentale di ogni sistema formativo, quello della gratificazione legata all’apprendimento con il rischio, in caso contrario, di essere estromessi dal sistema stesso, può ingenerare un fenomeno – ormai più che latente – di lassismo psico-didattico, che distoglie i ragazzi dall’impegno giornaliero nello studio e nell’esercitazione su quanto appreso, nella convinzione che l’ultimo trimestre sia possibile colmare d’un balzo i vuoti. Dovremmo invece insegnare, come avviene nei Paesi più avanzati dove i titoli non hanno valore legale, che nella vita lo studio, l’aggiornamento continuo, sono indispensabili. E’ con la passione che sappiamo mettere nello studio che costruiamo il nostro valore aggiunto. Guai fermarsi al pezzo di carta!”.
Inoltre il Senatore Pittoni, contattato dalla nostra redazione, ha specificato che il voto di comportamento dovrà essere pienamente sufficiente per avere garantita l’ammissione all’esame di Stato. A tal riguardo la Lega sta lavorando legislativamente per ripristinare la non ammissione agli esami di Stato per chi non avrà almeno il 6 in condotta.
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