Se la commissione agli esami di stato non potrà funzionare per mancanza di personale, l’Associazione nazionale presidi e l’Ufficio scolastico regionale del Lazio fanno sapere che una quota sarà pescata fra i docenti pensionati. L’unico requisito sta nel loro essersi messi a disposizione a tempo debito.
E così, circa il 10-15% dei commissari d’esame, scrive Italia Oggi, sarà preso tra coloro che, andati in pensione da non più di 3 anni, hanno fatto domanda come commissari o presidenti di commissione.
Come è noto le commissioni sono composte da commissari interni ed esterni e presiedute da un presidente esterno.
Stanno nel frattempo arrivando alcune critiche da parte dei commissari designati, relative soprattutto all’assegnazione in scuole molto distanti tra loro all’interno dello stesso comune, senza riconoscimento di rimborsi per gli spostamenti, mentre i compensi sono rimasti fermi dal 2007.
E in questo clima di mugugni per i compensi, bisogna pure ricordare che i docenti commissari nella scuola secondaria di Primo grado, presidente compreso, non prendono nessun sussidio per gli esami che sono in corso.
Ma non solo. Bisogna pure riconoscere che l’esame ha poco a che vedere con il vecchio esame di licenza media in quanto prevede un carico di lavoro abbastanza pesante, ma si continua a chiedere una prestazione a costo zero.
Tuttavia, anche quelli sono esami di stato, perché rilasciano una licenza con valore legale, anche se la procedura potrebbe apparire più semplificata, non tuttavia il lavoro che contempla: vigilanza, correzioni degli scritti e fase orale. E in scuole per lo più senza aria condizionata.