La maturità è il tema che, come ogni anno di questi tempi, fa da protagonista in tutti gli spazi dedicati alla scuola. Gli esami di Stato quest’anno cominceranno il 19 giugno, con la prova di italiano. La particolarità è che dovranno concludersi entro il 18 luglio su disposizione del Miur, per non pregiudicare il diritto degli studenti a partecipare ai test d’ingresso all’Università, per alcune Facoltà quest’anno anticipati all’estate.
A far parlare di più studenti e curiosi è il consueto “tototema”: ipotesi e scommesse sugli autori e gli argomenti che verranno scelti per la prova di italiano. Ungaretti, Quasimodo, Pirandello e Svevo i favoriti di quest’anno per l’analisi del testo; la crisi e lo sviluppo ecosostenibile per il saggio di ambito socio economico; Internet e i suoi 30 anni di vita per l’ambito tecnologico.
Naturalmente sono solo supposizioni, che per la maggior parte dei casi non trovano riscontri nella realtà, ma che inevitabilmente influenzano la preparazione degli studenti italiani. Preparazione che negli anni è molto cambiata, soprattutto nelle modalità. Oggi poco meno della metà degli studenti dichiara di utilizzare in maniera consistente la tecnologia durante le ore di studio, il 43% abbastanza.
E’ il web, infatti, a registrare il polso della situazione e il crescere della tensione con l’avvicinarsi della data di inizio. Pullulano siti, blog, applicazioni con consigli e materiali da scaricare: tesine già pronte, temi svolti, video guida allo studio e all’esposizione di alcuni argomenti. I forum sono affollatissimi.
L’Anp, preoccupata da questa tendenza al saccheggio della preparazione e fatica altrui, ha inviato alla neoministra Maria Chiara Carrozza una lettera affinché si prodighi perché si prendano tutte le precauzioni possibili per garantire la regolarità degli esami di Stato e si riesca ad evitare l’utilizzo delle più moderne tecnologie almeno durante le prove. Purché si ottenga il risultato l’Anp auspica il coinvolgimento della Polizia postale e l’utilizzo di apparecchiature elettroniche atte a rilevare la presenza di cellulari accesi. Soluzioni però troppo onerose per la scuola italiana, le cui casse sono vuote da tempo, per cui bisognerà limitarsi a puntare sulla sorveglianza degli insegnanti.
D’altra parte ad essere cambiate sono anche le procedure di organizzazione delle prove d’esame. Anche quest’anno, infatti, le scuole riceveranno il plico con i testi da somministrare agli studenti, per via telematica. Modalità che aveva suscitato molte polemiche lo scorso anno, perché considerata meno sicura per la protezione dei testi delle prove sino alla mattina dello svolgimento.
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