Il SISA sa che tutte le maturande e i maturandi di Italia, non solo le iscritte e gli iscritti al nostro sindacato, daranno a partire dal 17 giugno prova dei saperi da loro costruiti, della loro intelligenza, delle loro capacità critiche. A tutte e tutti loro il nostro caloroso saluto e il nostro incoraggiamento, perché questa notte prima degli esami sia segnate dalla consapevolezza del lungo cammino che hanno intrapreso per costruire milanianamente il domani.
Quest’anno i giovani, nonostante i tentativi di criminalizzazione, hanno difeso la scuola pubblica insieme a docenti e a cittadini, genitori e non solo, ribadendo che la “buona scuola” governativa non è una scuola buona, perché la bontà di un percorso educativo si basa sui principi d’inclusione, di partecipazione, di costruzione dei saperi, non sulla loro mera e autoritaria trasmissione di conoscenze funzionali agli interessi di pochi.
Le studentesse e gli studenti hanno dimostrato che preferiscono il 70° della Liberazione, la memoria della Resistenza antifascista da cui è nata la Repubblica fondata sul lavoro, al centenario dell’inutile strage, così diceva a ragione il papa dell’epoca, quella guerra mondiale trasformatasi subito in carneficina, seppur ammantata dalla retorica antiproletaria e nazionalista.
Quest’anno in particolare ci stringiamo alle tante giovani e ai tanti giovani di fede islamica che sosterranno la maturità e vedranno non rispettata la legge italiana che chiede che non si svolgano esami di stato in coincidenza con le festività religiose. Purtroppo il non rispetto della seconda religione d’Italia per numero di fedeli è una triste constatazione, un segno tangibile che si è ancora lontani dal costruire quella società capace di dialogo e quindi capace di futuro. A loro e alle loro famiglie auguriamo un sereno Ramadan, certi che la forza del loro cuore sarà più grande di uno stato che non li rispetta.
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