A leggere e interpretare l’Ordinanza Ministeriale n 11 del 29 maggio 2015, le prove degli esami di Stato per le scuole secondarie di secondo grado rappresentano un concentrato di serietà normativa, di applicazione didattica e di equilibrio multidisciplinare. Ma non sempre ciò che luccica è oro. A tal proposito è molto interessante la lettura di una denuncia mediatica fatta da una docente precaria impegnata nella commissione d’esame presso un istituto professionale parificato romano.
Infatti, in un articolo dell’agenzia di stampa DIRE si dice: “L’Austria? “Ah sì, confina con l’Argentina”; la Germania “ha vinto le guerre mondiali”, mentre Pirandello, Pirandello… “ha scritto i Malavoglia”. Quindi impreparazione totale all’esame. E poi: “Qualcuno può pensare che se la sono cavata con la sufficienza… No, si sono presi un bel voto, pure alto. Assegnati dai commissari interni, da quello di italiano e latino, dal presidente di commissione e vai così”.
Quindi valutazioni non coerenti con la preparazione evidenziata dai candidati.
La denuncia-racconto continua dicendo: “Mi rivolgo al presidente di commissione, chiarisco le mie perplessità sulla regolarità sostanziale di questi esami di Stato, ma ottengo in cambio uno sconsolato ‘Occorre chiudere un occhio’ corroborato da un rassegnato ‘Devono essere messi tutti in condizione di essere promossi agli orali’. Se la somma dei voti degli scritti è troppo bassa, poi all’orale è difficile sopravvalutarli, non possiamo mettere 30/30 a ragazzi che a malapena ripeteranno le loro tesine, ti pare?”.
Quindi accomodamenti precostituiti della valutazione complessiva. Ecco è proprio quel “Occorre chiudere un occhio” che stride con i presupposti normativi dell’O.M. n. 11, facendo scattare molti dubbi sull’esercizio di buone prassi in questi esami di Stato. La speranza che quel “non possiamo mettere 30/30 a ragazzi che a malapena ripeteranno le loro tesine, non sia una frase riecheggiata all’interno di altri edifici scolastici, perchè se così fosse, saremmo di fronte ad un serio problema procedurale. Pertanto sarebbe doveroso da parte di chi è preposto al controllo, approfondire la tematica “stato dell’arte degli esami di Stato”, per dare certezze se sono prove vere o fasulle.