Esami di Stato, si entra nel vivo: definite le commissioni
La macchina organizzativa degli esami di Stato al via il prossimo 18 giugno è ormai definita: con la pubblicazione di oltre 125.000 esaminatori (fruibili anche on line) viale Trastevere ha infatti definito tutti i tasselli che regoleranno le prove a cui quest’anno parteciperanno 496.637 candidati ufficiali (contro i 497.296 del 2007).
Secondo le convocazioni prodotte da viale Trastevere saranno 12.500 i Presidenti di commissione e 38 mila i Commissari esterni. Gli altri 75 mila docenti, quelli interni, erano stati già stati individuati diverse settimane fa a seguito della pubblicazione delle materie per ognuno dei 912 indirizzi scolastici sparsi per la penisola: dallo scorso anno, con la reintroduzione delle Commissioni miste (ideate nel 1998 dall’ex ministro Luigi Berlinguer), infatti, solo la metà dei docenti sarà rappresentata dagli stessi docenti curricolari che hanno tenuto le lezione ai ragazzi per tutto l’anno scolastico.
Gli altri tre Commissari, da assegnare su due classi, proverranno da altri istituti superiori per garantire maggiore rigorosità all’esame. Complessivamente il numero degli esaminatori è leggermente aumentato rispetto all’anno passato (attorno alle 120.000 nomine tra presidenti e commissari): un incremento dovuto, probabilmente, ad un aumento delle classi terminali (che per forza di cose contengono mediamente meno maturandi del 2007).
Per quanto riguarda le materie di insegnamento, c’è da dire che una buona fetta dei 38 mila docenti esterni è rappresentata da insegnanti di italiano: il Ministero ha infatti disposto che la prima prova scritta (l’elaborato di italiano) venga giudicata esclusivamente da docenti super partes. La seconda prova scritta (fissata il giorno dopo, giovedì 17 giugno) sarà caratterizzata da materie che contraddistinguono gli oltre 900 corsi di frequenza (ad esempio greco al liceo Classico e matematica allo Scientifico): queste materie sono state invece destinate da viale Trastevere agli insegnanti interni.
Tutto invariato anche per la terza prova (il cosiddetto ‘quizzone’), che verrà definito sempre dalla commissione d’esame e comprenderà tutte le materie del quinto anno non affrontate nelle altre verifiche scritte.
Come gli altri anni, infine, viale Trastevere dovrà predisporre la macchina organizzativa per sopperire ai tanti forfait dell’ultimo momento: un fenomeno che riguarda soprattutto i docenti interni. Secondo le associazioni dei docenti ed i sindacati quella delle defezioni dell’ultimo momento (con punte del 30% di commissari assenti spesso per motivi di salute) rappresenta una riposta in qualche modo legata all’esiguità dei compensi.
Lo scorso anno commissari e presidenti furono pagati attraverso due quote. La prima associata alla funzione svolta ed uguale per tutti: 911 euro per i commissari esterni, 399 euro per quelli interni e 1.249 euro per i presidenti. La seconda voce di compenso fu stabilita in base alla distanza della sede di esame dal luogo di residenza o servizio: dai 171 euro per i docenti interni che già operavano nell’istituto di svolgimento degli esami fino a 2.270 euro per quelli nominati in una sede raggiungibile con più di 100 minuti di viaggio.
Secondo i dati forniti dal Ministero, i candidati saranno complessivamente 496.637, di cui 24.885 esterni (6.412 in meno rispetto all`anno scorso e 11.417 in meno rispetto a due anni fa, quando era ancora in vigore la precedente normativa ed i privatisti rappresentavano il 7,1% degli aspiranti.
Ma non tutti gli aspiranti candidatiti verranno ammessi allo svolgimento delle prove: dallo scorso anno è infatti stato reintrodotto, anche questo dopo circa un decennio, l’obbligatorietà dell’ammissione attraverso il voto di tutti i docenti componenti il Consiglio di classe. Ciò significa, se si manterrà una selezione simile, che verranno fermati prima di partire circa 20.000 studenti.
Quella del 2008 potrebbe anche essere ricordata, riforme permettendo, come l’ultima maturità a cui hanno partecipato studenti che non hanno mai recuperato i loro debiti formativi. In base al nuovo regolamento, introdotto sempre da Fioroni, solo dal prossimo anno scolastico sarà infatti obbligatorio saldare tutti i debiti, oltre che attribuire con maggiore parsimonia i punti alle diverse prove (per evitare di assegnare punti altisonanti a studenti che spesso appena sufficienti ma che alle prove fanno registrare inattesi exploit i rendimento).
Sempre a proposito di voti e merito, agli esami di Stato del prossimo giugno si presenteranno meno di cento ‘ammessi per merito’, i cosiddetti ‘ottisti’ (i ragazzi che hanno riportato 8 in ciascuna materia al quarto anno e 7 in ogni materia nei due anni precedenti e non sono stati bocciati). Già lo scorso anno c`era stata la prima decimazione: da 1.667 del 2006 ai 146 del 2007.
Per quanto riguarda la tipologia di maturandi (il 51% ragazze), saranno gli istituti tecnici quelli con il maggior numero di candidati (quasi 188 mila studenti pari al 37,8%), seguiti dai licei scientifici con il 21,5% (106 mila studenti), dai professionali (17% con 84 mila studenti) e dai classici (10,9% con poco più di 50.000 studenti). I candidati diciannovenni, e quindi in età regolare, saranno solo 340.000 (il 68% dei candidati): significa che uno studente su tre arriva al diploma con almeno un anno perso lungo la sua ‘carriera’ scolastica.
Saranno 12.000 i candidati stranieri, in aumento dal 2007 quando erano 9.000: il 75% di questi sarà esaminato da una commissione di un istituto tecnico o professionale. Sono rappresentati ragazzi di 166 paesi: 42 europei (19 dell`Ue e 23 non dell`Ue), 47 africani, 28 americani, 40 asiatici, 9 dell`Oceania (c’è anche un apolide). Oltre 6.000 gli alunni diversamente abili: tra questi circa 300 con minorazione dell’udito e 52 candidati non vedenti, per cui verranno approntate apposite prove in carattere braille.
L’anno scorso in 3.000 riuscirono ad essere diplomati con la lode: 7 ogni mille diplomati, di cui il 33,1% allo scientifico, il 25,1% al classico e il 23,5% negli istituti tecnici. Per loro il ministero ha confermato lo stanziamento di un buono di mille euro ciascuno per l’acquisto di libri ed altri sussidi didattici.